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"La schiforma del catasto". Il deputato Fdi perde le staffe

L'affondo del deputato Tommaso Foti, che attacca senza giri di parole il presidente del Consiglio e la maggioranza che lo sostiene per la questione relativa alla riforma del catasto

"La schiforma del catasto". Il deputato Fdi perde le staffe

È stato un "Question time" piuttosto infuocato quello che ha avuto luogo oggi pomeriggio alla Camera. Ovvio che uno dei temi principali fosse, ancora una volta, quello del catasto, che ha rischiato in più di un'occasione di far crollare al tappeto l'esecutivo guidato dall'ex presidente della banca centrale europea Mario Draghi.

L'ultima domanda rivolta al premier arriva dai banchi di Fratelli d'Italia. La tensione in Aula è palpabile, soprattutto considerando il fatto che gli emendamenti soppressivi della riforma del catasto erano stati ieri bocciati per un solo voto di differenza. FdI riporta in auge l'argomento alla Camera, chiedendo informazioni sulle nuove tasse sulla casa direttamente al presidente del Consiglio. Particolarmente irritato per la domanda, Draghi non risparmia qualche stilettata al partito di centrodestra, sostenendo che la riforma del catasto non porterà "nessun incremento sull'imposizione fiscale degli immobili regolarmente accastati". "Nessuno pagherà più tasse su questo. L'impianto del catasto è del 1939 ci sono state tante cose in mezzo, anche una seconda guerra mondiale", aggiunge l'ex governatore della Bce, "gli estimi sono dell'89. Sono passati quanti, 23 anni? No, 33 anni. Ma ormai è diventata una materia così emotiva che sbaglio anche io...".

La replica di FdI

Le frecciate di Draghi provocano la reazione stizzita di Tommaso Foti, che prende la parola in Aula. "Signor presidente del Consiglio, il catasto sarà del '39, lei è del '47 ma salvo Renzi nessuno la vuole rottamare", affonda ironicamente il deputato di FdI . "Lei ha dato una risposta non corretta al Parlamento. Quando in Parlamento esiste una delega, all'esame della Commissione, che la smentisce. A pagina 15 della Relazione tecnica si scrive testualmente che questa norma è coerente con le linee guida rivolte dalla Commissione europea".

All'interno del testo viene esplicitamente chiarito che il Consiglio dell'unione europea raccomanda di ridurre la pressione fiscale sul lavoro e di compensare tale riduzione con una revisione delle agevolazioni fiscali e una riforma dei valori catastali non aggiornati. "Quindi non ci si dica che è una riforma catastale che è fatta solo per il Comma 1 dell'Articolo 6", dichiara ancora Foti, "perché lei, signor presidente, ha letto solo il Comma 1 dell'Articolo 6 ma non ha letto il Comma 2. Ma le dirò di più: lei questa cosa non deve spiegarla ai banchi di Fratelli d'Italia, lei la deve spiegare al suo governo e alla sua maggioranza. Perché il suo governo", prosegue Foti, "a fronte di un provvedimento così 'innocuo', come lei l'ha presentato, sa cosa ha detto per bocca del sottosegretario Guerra? Che o si approva così o va a casa il governo".

Anche tra le file dei politici che ancora sostengono Draghi, infatti, ci sarebbe una fortissima opposizione alla riforma del catasto, spiega il deputato di FdI. "E per caso sa anche cosa ha detto qualche gruppo della sua attuale maggioranza? Un gruppo ha detto: 'I nostri ministri non l'hanno votato'. Un altro gruppo oggi, sulle Agenzie di stampa, ha definito la riforma del catasto una 'schiforma'. E infine il gruppo della sinistra più estrema dice 'è giusto che chi paga di meno debba pagare di più'".

In conclusione, il deputato di FdI accusa direttamente il premier di non aver dato alcuna smentita alle ipotesi di nuove tasse "E allora, signor presidente del Consiglio, sul piano politico la sua proposta è esilarante. È esilarante venire qui e voler fare le pulci a Fratell'd'Italia, che le ha chiesto di smentire ciò che non è riuscito a smentire", attacca ancora Foti. "Bene, noi avremo pure molti difetti, ma nella nostra vita politica abbiamo sempre operato perché i proletari potessero diventare proprietari.

Lei oggi ha una maggioranza che è molto più interessata ai mercati finanziari che ai mercati rionali, e questa norma ne è una riprova", conclude il deputato, mentre Draghi lascia l'emiciclo.

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