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Le scommesse M5s sulla "graticola". E tra gli sgraditi spunta pure Tofalo

I 5 Stelle puntano su chi rischia di più. Le accuse a Cioffi e Crippa

Le scommesse M5s sulla "graticola". E tra gli sgraditi spunta pure Tofalo

Il giorno dopo la consegna delle schede di valutazione sui sottosegretari del M5s, i parlamentari grillini si divertono a immaginare quali «teste cadranno» nel governo gialloverde. Si sentono finalmente al centro dell'attenzione, anche se qualcuno di loro parla, di nuovo, di «un'operazione strumentale al rimpasto voluto da Salvini e Di Maio». Così si scopre che, mentre molti deputati e senatori passano la giornata a fare i bookmakers sul destino dei compagni di partito, altri hanno deciso di non partecipare alla «graticola».

Sono, in maggioranza, tra i battitori liberi critici verso la leadership del capo politico, pur non essendo arruolati a pieno titolo nelle fila degli «ortodossi» vicini al presidente della Camera Roberto Fico. Una di loro è la deputata Gloria Vizzini: «Io non ho partecipato alla cosiddetta graticola - si sfoga con Il Giornale - non rientra minimamente nel mio metodo. Non so nemmeno cosa era stato chiesto di fare ai sottosegretari da parte dei ministri, nulla ne so e nulla mi importa di queste dinamiche di palazzo». Il riferimento alla manovra politica nascosta sotto le forme della «consultazione» è presente nei discorsi di un gruppetto di parlamentari, che sarebbe pronto a stilare un documento in cui si spiegano i motivi della mancata partecipazione alla «graticola», considerata come una «gogna» da questi eletti.

Nel frattempo, a giudizi acquisiti, il borsino di chi rischia il posto è leggermente variato rispetto a martedì sera. Rimane in bilico, come anticipato dal Giornale, Emanuela Del Re agli Esteri, poco gradita anche alla Lega per le sue posizioni sull'immigrazione. Nel mirino dei parlamentari c'è il sottosegretario a Infrastrutture e Trasporti Michele Dell'Orco e quello alla Giustizia Vittorio Ferraresi. Sono investiti dalle voci su una possibile sostituzione Alessandra Pesce (Agricoltura), Salvatore Micillo (Ambiente) e Angelo Tofalo (Difesa).

Dopo i primi confronti tra i parlamentari, ieri sono aumentate le quotazioni di un'insufficienza per Davide Crippa, sottosegretario allo Sviluppo Economico con delega all'Energia, ed è circolato un nome che fino ad ora non era mai stato messo in dubbio dai bookmakers. Si tratta di Claudio Cominardi, sottosegretario nell'altro ministero guidato da Di Maio, il Lavoro e le Politiche Sociali. «Proprio lui non se lo meriterebbe», dice un parlamentare. Ma la valutazione più dura sarebbe stata espressa contro Crippa e il suo collega sottosegretario al Mise Andrea Cioffi.

I «portavoce» della Commissione industria, commercio e sviluppo hanno stilato un documento interno in cui si accusano i due membri del governo di «assenza di confronto» rispetto a decisione assunte anche in contraddizione con l'indirizzo politico del M5s, «assenza di dialogo con la Commissione», «assenza di confronto per la definizione di indirizzi, proposte, emendamenti», «assenza di interlocuzione per temi che arrivano dal territorio». Infine l'accusa di aver fatto «foto con sindaci o politici di altri partiti».

Cioffi, comunque, non si è scomposto e ai microfoni di Un Giorno da Pecora su Rai Radio 1 ha detto: «Non ho assolutamente paura di perdere il posto».

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