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Scontro Boeri-Poletti sulla quattordicesima: "Peggiora il rosso Inps"

Il presidente dell'istituto accusa il governo Il ministro: "No, è un aiuto ai redditi bassi"

Scontro Boeri-Poletti sulla quattordicesima: "Peggiora il rosso Inps"

Quattordicesima in arrivo per 1,4 milioni di pensionati in più. È quanto ha reso noto ieri l'Inps in merito all'allargamento del beneficio, previsto dalla legge di bilancio 2017. Il mese prossimo, dunque, saranno 3,57 milioni di pensionati a ricevere l'assegno integrativo contro i 2,12 milioni dell'anno scorso per una spesa complessiva di 1,72 miliardi (854 milioni nel 2016).

La «nuova» quattordicesima sarà, infatti, corrisposta ai pensionati con almeno 64 anni e con un reddito complessivo individuale fino a un massimo di 2 volte il trattamento minimo annuo (13.049,14 euro annui lordi ossia 1.003,78 euro lordi mensili), mentre fino al 2016 il bonus era destinato a coloro con assegni fino a una volta e mezzo il trattamento minimo (9.786,86 euro lordi annui). L'integrazione andrà da un minimo di 336 a un massimo di 655 euro a seconda degli anni di contributi e del reddito. Dalla tabella stilata dall'Inps si evince che la platea allargata sarà composta da circa 3,45 milioni di pensionati del settore privato, da 125mila dipendenti pubblici ritiratisi dal lavoro (ex Inpdap) e da 6mila pensionati del settore sport e spettacolo (ex Enpals).

La vena polemica del comunicato stampa è duplice. Da una parte, come abbiamo visto, l'istituto presieduto da Tito Boeri evidenzia come la spesa sia aumentata di circa 950 milioni di euro e, considerando che l'Inps quest'anno chiuderà con un rosso di circa 6,3 miliardi, la quattordicesima allargata finirà con il peggiorare il debito pensionistico che lo stato in qualche modo dovrà incaricarsi di coprire. Dall'altra parte, il confronto con il 2016 mette in evidenza come i beneficiari del sussidio siano quantificabili in 1,3 milioni di ex dipendenti del settore privato e in 116mila pensionati statali. Vale la pena, perciò, riprendere le parole dello stesso Boeri di un paio di settimane fa. I travet in pensione, affermò, saranno «i grandi beneficiari con un incremento della platea del 1.500%». Per afferrare il senso di questa nota a margine bisogna risalire a inizio 2017 quando il presidente Inps rimarcò con franchezza come la quattordicesima allargata fosse da interpretarsi come un eccesso di «generosità di trattamenti su categorie che hanno già fruito di trattamenti più vantaggiosi di chi ne fruirà in futuro». Soprattutto perché l'intervento potrebbe essere premiante per «persone che si trovano in famiglie dove ci sono altre pensioni elevate o patrimoni ingenti».

Il comunicato dell'Inps è perciò interpretabile come l'ennesimo caveat di Boeri a mezzo stampa. Ecco perché il ministro del Lavoro, Giuliano Poletti, si è sentito in dovere di replicare con un comunicato. «Diamo un sostegno ai pensionati con redditi più bassi, nel segno di un principio di equità che ha ispirato l'estensione della no-tax area, il cumulo gratuito dei periodi contributivi e l'Ape sociale», si legge in una nota nella quale si specifica che l'estensione della quattordicesima non è politicamente orfana. Il pacchetto di misure è infatti frutto «del dialogo sviluppato con le organizzazioni sindacali Cgil, Cisl e Uil», che sta proseguendo «con un'attenzione specifica alle prospettive dei giovani».

Al di là delle ipotesi di interventi futuri per contenere la spesa pensionistica, un dato è certo: questi atti di «generosità» rendono il welfare dei giovani d'oggi una parte della retribuzione aggiuntiva e non più un diritto acquisito.

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