Politica

Scontro sul virus Zika: «Spostate le Olimpiadi»

Lettera aperta degli scienziati all'Oms: «Bisogna fermarne la diffusione». La replica: «È tutto ok» »

Paolo Manzo

San Paolo Con una lettera aperta indirizzata all'Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), 150 tra i più prestigiosi medici e scienziati del mondo hanno chiesto «lo spostamento in altra sede o il rinvio» dei Giochi Olimpici di Rio «a causa dei pericoli per la salute connessi allo Zika». «Continuare a ignorare ogni alternativa» al Brasile dove per il virus sono già 1500 i bebè microcefali e centinaia i casi di sindrome Guillain-Barre - sarebbe a detta dei luminari che insegnano tra Cambridge, Harvard e Yale «non solo irresponsabile ma anche immorale». Una missiva dura contro l'Agenzia Onu che si occupa di salute globale perché gli scienziati firmatari accusano direttamente proprio l'Oms di non proteggere «l'interesse pubblico» per motivi inconfessabili.

«Siamo preoccupati si legge nella lettera per il Memorandum d'intesa top secret con il Comitato Olimpico Internazionale» e «la nostra raccomandazione è che ci si rivolga a un gruppo di analisi indipendente perché sia avviato un processo decisionale trasparente, basato su prove certe, in cui scienza, salute e spirito sportivo siano anteposti a qualsiasi altro interesse. Date le conseguenze, etiche e sanitarie, non farlo sarebbe da irresponsabili». La maggiore preoccupazione di chi ha firmato l'appello è dovuta «alla variante brasiliana del virus Zika che danneggia la salute in un modo mai osservato prima dalla comunità scientifica». «Fare arrivare oggi mezzo milione di turisti da tutto il mondo a Rio continua la lettera - significa sottoporli a un rischio non necessario di contrarre il virus e di poi diffonderlo una volta rientrati a casa, rendendolo endemico anche dove oggi non lo è». «Se ciò dovesse accadere in paesi poveri e ancora non colpiti dallo Zika, come Africa e Asia meridionale concludono gli scienziati - la sofferenza figlia dei Giochi sarà enorme». Nonostante il prestigio da cui provengono queste accuse puntuali, l'Oms ha risposto ieri facendo spallucce, tacendo sul Memorandum segreto col Coi e confermando il «pericolo zero» della Rio olimpica. E per tranquillizzare turisti e atleti, la direttrice dell'agenzia Onu, Margaret Chan, ha annunciato che «lei stessa sarà presente» all'inaugurazione dei Giochi.

È la terza volta in pochi mesi che scienziati di fama mondiale lanciano appelli analoghi definendo «immorale» la realizzazione dell'evento a Rio e portando ad esempio il «fallimento»; del Brasile che, nonostante la mobilitazione di oltre 200mila soldati, non è riuscito a ridurre la popolazione della zanzara Aedes Aegypti, vettore dello Zika. A febbraio i vertici Oms avevano ammesso al corrispondente ginevrino del quotidiano brasiliano Estado che uno dei motivi per cui avevano dichiarato l'emergenza internazionale per Zika era «fissare regole su quanto si poteva e non poteva autorizzare contro il Brasile», temendo la proliferazione di misure restrittive ai danni del paese sudamericano. Una tesi rafforzata ieri dalla laconica risposta data dalla stessa Oms ai 150 scienziati: «Visto che il virus sta circolando in quasi 60 paesi del mondo non c'è nessuna giustificazione per rinviare o spostare in altra sede i Giochi».

Da segnalare che il Coi si basa su queste «perle» dell'Oms per sostenere che «a Rio tutto va benissimo».

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