Politica

È scoppiata la faida nella Cgil Camusso e Landini agli stracci

La segretaria pone un dikat al leader Fiom: «Dica cosa vuole fare». Lui: «Nessun partito»

Roma È fallito anche il mezzo compromesso di superficie che avrebbe dovuto salvare la faccia a tutti, permettendo a Susanna Camusso di restare l'interlocutore del governo e a Maurizio Landini di fare politica, secondo i modi e i tempi che più gli aggradano. Le tensioni tra i leader della Cgil e della Fiom non si sono stemperate e i due leader sono ormai in rotta di collisione.

Ieri doveva essere il giorno del chiarimento tra la Fiom - che ha dato il via al suo progetto di coalizione sociale, che assomiglia tanto a un partito - e la Cgil che contrasta le iniziative border line dei suoi meccanici.

Il faccia a faccia tra Camusso e Landini è stato teso, con il segretario generale della confederazione di Corso d'Italia in vena di diktat al leader delle sue tute blu. Gli ha chiesto di «cancellare qualsiasi ambiguità» sul ruolo politico della famosa coalizione sociale, che è un'alleanza tra la Fiom e alcune realtà associative, tutte a sinistra del Pd e tutte contro Renzi. «Il bisogno di politica che ha Landini - ha detto il numero uno di Corso d'Italia - non può stravolgere la natura della Cgil. Se il segretario Fiom dice che non ha intenzione di costruire una formazione politica rinnoviamo la richiesta di una nota congiunta che ponga fine al dibattito che si è creato».

La nota congiunta non c'è stata, perché Landini si è rifiutato di mettere la firma in un documento che lo avrebbe imbrigliato. La federazione dei metalmeccanici, per contro ha prodotto un suo documento nel quale dice che «la Fiom è contraria a che qualsiasi struttura della nostra organizzazione, tantomeno la confederazione, promuova formazioni politiche o sostenga questa o quella componente politica o di partito». Quel «tantomeno la confederazione» è un ribaltamento, provocatorio, dell'accusa. Il messaggio di Landini è che a fare politica è proprio la Cgil, ma a favore di Renzi.

L'incontro doveva servire a stemperare le tensioni in vista della manifestazione del 28 marzo indetta dalla Cgil e alla quale Camusso dovrebbe partecipare. Il rischio che il segretario della Cgil si ritrovi in un ambiente ostile. E in mezzo a gente che ha un obiettivo che non è il suo: cacciare Renzi.

Landini non ha rinunciato allo sbocco politico della sua coalizione. Sta mandando segnali di distensione agli altri sindacati (domani si ritroverà alla presentazione del libro di Antonello di Mario «Aspettando la Crescita», per la prima volta su un palco con gli altri leader delle tute blu, Marco Bentivogli della Fim Cisl e Rocco Palombella della Uilm). Ma è una tattica per evitare l'accusa di non fare sindacato. In vista di uno sbocco politico che è, se non certo, molto probabile. Camusso, al contrario, ha tutto l'interesse a non essere accomunata a un'area politica contro Renzi. Anche perché il premier, al di là delle battute, ha fatto più di un favore al sindacato.

Gli iscritti alla Cgil. Susanna Camusso è segretario generale della Cgil dal 3 novembre 2010

Gli iscritti alla Fiom. Maurizio Landini è stato eletto segretario generale il 1º giugno 2010

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