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Lo scrittore russo Limonov: "Il caso Russia-Lega? Un fake"

A Repubblica lo scrittore russo Eduard Limonov sgonfia il caso dei presunti fondi russi alla Lega: "Salvini era assente all'hotel Metropol, quindi non gli si può rimproverare nulla. BuzzFeed? Ha già diffuso cose false sul Russiagate"

Lo scrittore russo Limonov: "Il caso Russia-Lega? Un fake"

"I rubli alla Lega? Un fake di pessima qualità. BuzzFeed, che ha pubblicato l'audio, è una testata screditata: ha già pubblicato articoli sul Russiagate smentiti dallo stesso Robert Mueller. E Salvini non era presente all'hotel Metropol, quindi non gli si può rimproverare nulla". L'intervista che lo scrittore e politico russo Eduard Limonov ha rilasciato a Repubblica smonta pezzo per pezzo la teoria dei fondi russi alla Lega. Nessuna trappola contro Salvini, secondo il 76enne Limonov, ma semplicemente un "fake che giova alle forze contro il rinnovamento in Italia e in Europa".

"Buzzfeed è screditata, Salvini non c'entra"

Proprio per il fatto di non essere un sostenitore del presidente russo, il parere di Limonov - tra i principali leader del blocco politico L'altra Russia e amico di Garri Kasparov, storico avversario del presidente della Federazione russa - va preso in seria considerazione. La sua idea è che il caso del presunto accordo sul petrolio nel quale doveva rientrare un versamento di 65 milioni di euro nelle casse leghiste in vista delle Europee 2019 sia una colossale montatura.

"Ho letto tutto. Che dire? Innanzitutto BuzzFeed che ha pubblicato l' audio è una testata screditata. Tradotta alla lettera, vuol dire 'nutrirsi di voci'. In passato ha pubblicato articoli sul Russiagate smentiti dallo stesso Robert Mueller. Come si può prenderla sul serio? Senza contare che Matteo Salvini - prosegue Limonov - non era presente a questo presunto incontro all'hotel Metropol, quindi non gli si può rimproverare nulla. I tre russi potrebbero essere chiunque, persino specialisti delle prese in giro...".

"Fake di pessima qualità"

Oltre a Savoini, all'incontro erano presenti tre russi tra cui Ilija Andreevich Jakunin. "Un ex deputato della Duma che non è mai stato in prima fila. Non conta niente e la sua implicazione non prova alcunché", spiega Limonov, il quale non si dice sorpreso sulla pubblicazione dell'audio incriminato. "Incidenti che possono capitare a chi - come Savoini, ndr - ha poca esperienza politica". Non una trappola, per il fondatore del Partito Nazional Bolscevico (poi messo al bando), ma "un fake di pessima qualità che giova alle forze contro il rinnovamento in Italia. Salvini - prosegue Limonov - è una forza nuova. L'anno scorso sono stato nella sua terra, la Lombardia, e ho conosciuto tanta gente. Mi hanno fatto tutti un'ottima impressione". Infine, sull'asse tra Lega, Fpö in Austria, Afd in Germania e Rassemblement National in Francia di cui Savoini ha parlato nel colloquio con i tre presunti rappresentanti del governo russo, aggiunge: "Tutto cambia: il vecchio non si vuole arrendere, il nuovo vuole vincere.

Io sto sempre con il nuovo".

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