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Scuola, effetto concorsone Scoperta una cattedra su tre

Degli oltre 63mila posti messi in palio 20mila restano liberi. I sindacati: la riforma aggrava la «supplentite»

Scuola, effetto  concorsone   Scoperta  una cattedra su tre

Scuola in tilt. Almeno 20.000 le cattedre che resteranno vacanti a causa delle bocciature al concorso per passare di ruolo. E siamo soltanto all'inizio. Trasferimenti, risultati del Concorsone e supplenze annuali sono i tre fronti caldi che per il momento navigano in alto mare. Come conseguenza ci saranno cattedre scoperte; balletto di supplenti; ricorsi a pioggia dai trasferiti; docenti chiamati a coprire discipline per le quali non hanno specifiche competenze; docenti di ruolo assunti ma in realtà privi di un incarico operativo; docenti precari che copriranno le cattedre di quelli che non si sono voluti trasferire o peggio ancora di quelli che hanno passato il concorso ma dato che la compilazione delle graduatorie è in enorme ritardo non saranno assegnati per tempo.

Basta per parlare di promesse mancate da parte del governo? O dobbiamo aspettare ancora per parlare di un sostanziale fallimento? L'attuazione della legge 107/2015 che doveva avviare il nuovo corso per una Buona scuola sta arrancando tra mille ostacoli che, va precisato, erano tutti altamente prevedibili. Anzi tutti annunciati dagli esperti del settore. Il governo ha deciso di procedere in stile caterpillar ritenendo evidentemente che sarebbe bastato ignorare i problemi per vederli svanire. Purtroppo per gli studenti, le loro famiglie e gli insegnanti così non è stato. L'avvio di questo anno scolastico si presenta denso di incognite come e più che in passato. Sulle mancanze del Concorsone, i problemi per la scelta dei commissari e la perplessità sulla formulazione dei quesiti è stato già detto tutto. Oltre a questo però ora viene al pettine anche il nodo della lentezza delle procedure.

La rivista Tuttoscuola denuncia che su 1.484 graduatorie soltanto 111 sono state chiuse ovvero una media del 7 per cento con percentuali anche più basse in alcune regioni, come la Lombardia con il 4 per cento. Su queste graduatorie la percentuale delle bocciature è quella che si era già profilata fin dall'inizio ovvero circa il 30 per cento. Dunque significa che su 63.712 posti messi a concorso oltre 20.000 non verranno coperti per mancanza di candidati. Le procedure concorsuali sono ancora in corso per migliaia di candidati. In alcuni casi si devono ancora svolgere le prove orali in altri non si è neppure chiusa la correzione degli scritti. Che cosa comporta questo ritardo nella compilazione delle graduatorie? L'anno inizierà senza il titolare della cattedra, ancora in attesa di conoscere la sua destinazione. Dunque si partirà con i supplenti. Tuttoscuola cita un esempio per tutti. Per i posti di sostegno assegnati dall'Ufficio scolastico regionale del Piemonte risultano iscritti nella graduatoria finale 130 candidati mentre i posti disponibili erano 378.

Non stupisce quindi che i sindacati abbiano richiesto un incontro urgente con il ministro dell'Istruzione, Stefania Giannini. Cgil, Cisl, Uil e Snals denunciano: «Un avvio d'anno scolastico all'insegna di tensioni e problemi che il ministero non riesce a risolvere, con inevitabili ricadute sulla regolare ripresa delle attività didattiche». Sotto accusa i trasferimenti sbagliati a causa del famigerato algoritmo e le modalità della chiamata diretta da parte dei dirigenti scolastici, contestate perché ogni istituto applica criteri di selezione diversi e spesso discutibili.

Secondo Marcello Pacifico, Anief, la Buona scuola ha aggravato la «supplentite» perché negli istituti manca un docente ogni sei.

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