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Scuola nel caos Fi: il governo ha ignorato le nostre idee

Scuola nel caos Fi: il governo ha ignorato le nostre idee

Roma L'imbeccata dei giorni scorsi al Corriere della Sera è dell'associazione Tuttoscuola. Ed è clamorosa.

I maestri e i professori che hanno cambiato cattedra quest'anno sono stati 250mila, il triplo del consueto. E gli studenti che hanno subito il carosello impazzito di uno o più docenti due milioni e mezzo: uno su tre.

Numeri inquietanti secondo la deputata di Forza Italia con delega alla scuola e all'università Elena Centemero che accusa il governo di fare politica, puntando ai posti di lavoro piuttosto che al bene degli studenti. «La Buona scuola aveva bisogno di importanti correttivi - dichiara - Lo abbiamo detto subito avanzando proposte concrete durante l'iter della manovra, come un piano straordinario di mobilità per i prossimi 3 anni, l'assegnazione dei docenti del potenziamento sulla base di reti di scuole e il potenziamento del tempo pieno al Sud. Non siamo stati ascoltati e la conseguenza è che oggi gli studenti che hanno cambiato uno o più docenti sono due milioni e mezzo, uno su tre. La fretta con cui è stato varato il piano straordinario di assunzioni ha portato grandi problemi nelle nostre scuole e ha creato un grave vulnus nella continuità didattica e, di conseguenza, nella qualità dell'offerta formativa. Tutti dobbiamo ricordare che al centro della nostra scuola ci sono gli studenti»

Secondo Centemero le assunzioni andavano scaglionate in 5 anni: «Serviva fare le cose con logica, ma non vorrei che le toppe fossero peggio dei buchi create dalla legge 107. Non c'è stata corrispondenza tra i bisogni formativi indicati dalle scuole per l'organico del potenziamento e le competenze dei docenti assunti. Non è pensabile che nel piano di mobilità, oltre a cambiare sede, i docenti debbano anche cambiare la materia insegnata, come se le discipline fossero intercambiabili. È inaccettabile che a guidare la vita lavorativa degli insegnanti sia la sorte». Come se non bastasse c'è anche l'ombra dei ricorsi.

«I neoimmessi - conclude la deputata azzurra - scavalcheranno i docenti di Buona Scuola dando vita a una serie di contenziosi che andranno a gravare ulteriormente sulla qualità dell'anno scolastico».

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