Cronache

Scuolabus dirottato. Anche gli alunni chiederanno i danni

Via al processo per il senegalese che prese in ostaggio 50 ragazzini

Scuolabus dirottato. Anche gli alunni chiederanno i danni

Milano - Ousseynou Sy, pantaloni scuri, camicia grigia e occhiali sulla fronte, ha ascolta con attenzione ogni passaggio della prima udienza del processo a suo carico che si è aperto ieri davanti alla Corte d'assise di Milano. Il 47enne nato in Senegal che il 20 marzo scorso ha sequestrato cinquanta ragazzini su un autobus cui poi ha dato fuoco, nella gabbia riservata ai detenuti, ha preso appunti su un taccuino. La sua vicenda giudiziaria, definita «di interesse pubblico» dal presidente della Corte Ilio Mannucci Pacini, ha attirato in aula molte persone. E le telecamere, anche se l'imputato ha chiesto di non essere ripreso.

Sy, assistito dall'avvocato Richard Ostiante, è accusato dai pm Alberto Nobili e Luca Poniz di strage, sequestro di persona aggravato dalla minore età delle vittime, incendio, resistenza, lesioni ai danni di 17 alunni, non solo ferite ma anche traumi psicologici e da «violenza emotiva». Tutti i reati sono aggravati dalla finalità terroristica, l'imputato rischia l'ergastolo. All'udienza erano presenti anche i genitori di alcuni dei ragazzini sequestrati e una alunna della scuola media Vailati di Crema che quel giorno era sull'autobus dirottato. «Adam? Sta bene, anche se sarà dura per lui dimenticare», ha detto poco prima dell'udienza Khalid El Hamami, il padre del ragazzo che insieme all'amico Ramy era riuscito a chiamare aiuto approfittando di una distrazione di Sy. Ieri i 50 bambini presi in ostaggio, le loro famiglie e i tre adulti che li avevano accompagnati sul mezzo poi bloccato dai carabinieri a San Donato Milanese si sono costituiti parte civile nel processo. Così il Comune di Crema e, solo per il reato di incendio, Autoguidovie, la società di trasporti per cui l'autista lavorava regolarmente da circa dieci anni.

Il tragitto in autobus dei ragazzini per l'ora di ginnastica doveva essere molto breve, dalla scuola alla palestra, dato che l'istituto non ne ha una interna. È in questa occasione che Sy ha deciso di dirottare il mezzo per compiere un gesto «eclatante» sulla pista di Linate per richiamare l'attenzione, come lui stesso ha spiegato agli inquirenti, sulle politiche dell'Europa sull'immigrazione. Il legale che assiste i ragazzi sequestrati, l'avvocato Antonino Ennio Andronico, ha chiesto e ottenuto che il ministero dell'Istruzione risponda come responsabile civile (risarcendo le vittime in caso di condanna) insieme ad Autoguidovie. «Ci aspettiamo giustizia - sottolinea -, per noi sono responsabili anche coloro che hanno messo il mezzo in mano a quest'uomo». Se la difesa concorderà con la richiesta dei pm, i 12enni non dovranno testimoniare in aula, ma verranno acquisiti i verbali delle loro dichiarazioni raccolte durante le indagini.

Il processo riprende il 21 ottobre.

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