Cronache

"Le scuse non ci bastano. E la Chiesa non ha punito 130 sacerdoti pedofili"

Il presidente di Rete Abuso: "I vescovi devono avere l'obbligo di denunciare i casi di abusi"

"Le scuse non ci bastano. E la Chiesa non ha punito 130 sacerdoti pedofili"

Le parole, seppure forti, non bastano. «Purtroppo mancano i fatti, manca la concretezza. Chiediamo al Papa di ordinare ai suoi vescovi di denunciare i crimini di pedofilia commessi dai sacerdoti, cosicché intervenga la giustizia». È duro il commento di Francesco Zanardi, abusato da un sacerdote quando era ragazzino e ora presidente della Rete l'Abuso, associazione che assiste le vittime dei preti pedofili. Un appello che arriva all'indomani del discorso del Papa pubblicato nel libro-testimonianza di Daniel Pittet, vittima di abusi da parte di sacerdoti, in cui Francesco ha chiesto «perdono per i preti pedofili» e ha assicurato: «Saremo severissimi».

Cosa pensa dell'intervento di Bergoglio?

«Frasi inoppugnabili. Ma non ci bastano. Purtroppo mancano i fatti. C'è molta sfiducia. Abbiamo scritto tante volte al Papa, sia come singole vittime che come associazione, ma non abbiamo mai ricevuto risposte. Il 29 gennaio abbiamo inviato un video-appello chiedendo un intervento deciso e concreto al Pontefice, ma non c'è alcun dialogo. Non riceviamo risposte e questo non fa altro che aumentare il dolore delle vittime».

Cosa vi aspettate da Bergoglio? Cosa dovrebbe fare?

«Una cosa sola, ma un atto concreto forte: ordinare ai vescovi di denunciare i crimini alle autorità giudiziarie di ciascun Paese. E che i vescovi attuino queste disposizioni. Sono 15 anni che non ci si sposta da questa situazione».

Ma dipende dalle singole conferenze episcopali?

«Certamente, ma il Papa come massimo esponente della Santa Sede potrebbe dare questa indicazione. In Italia, al momento, non c'è l'obbligo di denuncia da parte dei vescovi. Ma su questo è intervenuta anche la Commissione Onu per i diritti dei minori, denunciando le politiche del Vaticano che ha permesso a religiosi di abusare sessualmente di decine di migliaia di bambini e ragazzi. Lo Stato non legifera, ma il Vaticano se ne approfitta. Non c'è nessuna apertura, e l'obbligo di denuncia dei vescovi li responsabilizzerebbe».

Bergoglio ha creato una commissione ad hoc per trattare il fenomeno della pedofilia nella chiesa.

«Peter Sanders, uno dei componenti, se n'è andato sbattendo la porta. Il motivo? La Commissione non sta facendo nulla, non esiste un provvedimento concreto a sostegno delle vittime. Non c'è nemmeno assistenza psicologica, oltre al tentativo di fermare gli abusatori».

La situazione è cambiata con Papa Francesco?

«Niente affatto. Non è stato processato alcun vescovo. Solo per citarne alcuni, ricordo mons. Dante Lafranconi, ex vescovo di Savona, pesantemente ammonito dall'autorità giudiziaria; se l'è cavata con la prescrizione; poi il cardinale Calcagno, che ha coperto diversi casi di preti pedofili, attualmente all'Apsa (Amministrazione del patrimonio della sede apostolica, ndr) e il cardinale Pell, accusato di pedofilia in Australia e ancora ministro delle finanze vaticane».

Quanti casi vi vengono segnalati?

«La Rete l'Abuso è nata nel 2009. Siamo circa 620 vittime; negli ultimi 15 anni, solamente in Italia, circa 130 preti sono stati condannati in terzo grado e altri 150 indagati. Non è un problema da poco.

Ma la chiesa non ne ha rimosso nemmeno uno».

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