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Secondo la Farnesina il Bangladesh era sicuro

La scheda-Paese del sito Viaggiare sicuri parlava di "ritorno alla normalità". Ma Londra e l'Australia avevano lanciato l'allarme

Secondo la Farnesina il Bangladesh era sicuro

Sulla nuovissima «ultima ora» del sito Viaggiare sicuri della Farnesina, il 28 settembre c'era solo un allarme terrorismo di tre giorni prima in Malesia. È sempre Oriente, ma un po' distante da Dacca. Sulla scheda-Paese relativa al Bangladesh dello stesso sito si legge nero su bianco che «da aprile, la situazione politica e di sicurezza è tornata normale, dopo un periodo di instabilità costellato di incidenti che hanno fatto molte vittime». Neanche una parola sui blogger laici fatti a pezzi dagli estremisti islamici fino ad agosto. La Farnesina, la nostra ambasciata a Dacca ed i servizi segreti hanno sottovalutato la minaccia terroristica nonostante l'Australia avesse lanciato l'allarme fin da giovedì della scorsa settimana. L'intelligence di Canberra aveva «informazioni attendibili che gruppi militanti starebbero pianificando di colpire interessi australiani». Per questo motivo la squadra di cricket australiana, che doveva arrivare a Dacca lunedì per un torneo, non è mai partita. La vicenda ha avuto ampia eco sui giornali locali. E nella capitale bengalese è arrivato un team della sicurezza australiana, che proprio lunedì, giorno dell'esecuzione di Cesare Tavella, discuteva della minaccia con le autorità locali. Bastava leggere i giornali e riprendere l'allarme australiano come hanno fatto all'ultima ora gli inglesi. L'Italia e quasi tutti gli alleati europei sembrano non essersi accorti del pericolo. Se venisse confermata la matrice islamica dell'agguato al cooperante sarebbe un grave errore.

L'ambasciata inglese aveva lanciato un allarme «su una generale minaccia terroristica» indicando come date possibili «la fine di settembre». Per questo al personale diplomatico era stato ordinato di «limitare la propria presenza ad eventi con assembramenti di occidentali».

Il 28 settembre anche gli americani avevano diramato l'allarme riferendosi agli australiani, ma specificando che «questo tipo di attacchi potrebbe coinvolgere pure altri stranieri compresi cittadini statunitensi». Non si capisce bene se l'avviso sia stato reso noto prima o dopo l'omicidio di Tavella, scambiato all'inizio per un americano.

Sul sito dell'ambasciata italiana fino a ieri mattina c'era solo la denuncia per «l'enorme quantità di false richieste di appuntamento per la presentazione delle domande di visto e di contraffazioni nella documentazione». A metà giornata è apparso in rosso il seguente avviso: «Non è ancora chiaro il movente dell'attacco – criminalità comune o atto terroristico» che ha causato la morte di Tavella, ma «in via precauzionale s'invitano, pertanto, tutti i connazionali a evitare luoghi (hotel, ristoranti, club, scuole internazionali)» ed eventi dove normalmente si verificano concentrazioni di stranieri».

Un po' tardi, soprattutto tenendo conto che alla voce «sicurezza» sul sito Viaggiare sicuri nella scheda-Paese Bangladesh vengono citate rapine, bande di trafficanti di armi e droga, violenze politiche, addirittura rischi sismici, ma non una sola volta la parola «terrorismo». Ironia della sorte la scheda era valida fino al 28 settembre, giorno dell'agguato.

In Bangladesh da gennaio sono stati «giustiziati» da estremisti islamici 4 blogger colpevoli di essere laici. Il gruppo armato Ansarullah Bangla Team ha pubblicato una lista di 82 condannati a morte dall'Islam duro e puro. Lo scorso anno Ayman al Zawahiri aveva inserito il Bangladesh nell'area di operazioni di Al Qaida. In Siria e Iraq combattono volontari bengalesi sotto le bandiere nere e negli ultimi mesi si sono susseguiti gli arresti di presunti terroristi.

Dalla Farnesina sottolineano che «deve ancora essere accertata la reale matrice dell'omicidio». E fanno presente di «non aver ricevuto informazioni di una specifica minaccia terroristica, che per di più non era emersa nel costante sistema di consultazione tra i principali Paesi europei». Anche i francesi, sul loro sito, considerano il Bangladesh un Paese senza particolari problemi. Canadesi e spagnoli hanno lanciato l'allarme terrorismo dopo l'uccisione di Tavella, come ha fatto la Farnesina.

Il ministero degli Esteri, però, consigliava ai connazionali di informarsi sulla situazione nel Paese indicando i siti dei giornali bengalesi in lingua inglese. Gli stessi che avevano ampiamente rilanciato i timori sulla sicurezza degli australiani, ma sono stati evidentemente sottovalutati o non letti da chi doveva avvisare gli italiani del pericolo.

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