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Sedi diplomatiche e simboli Usa obiettivi sensibili nelle nostre città

I luoghi legati agli Stati Uniti, ma anche a Iran e Irak, monitorati 24 ore su 24. Controllati cassonetti e auto in sosta

Sedi diplomatiche e simboli Usa obiettivi sensibili nelle nostre città

Sedi diplomatiche dell'Irak, dell'Iran e degli Stati Uniti, ma anche monumenti, simboli, personaggi collegati a questi Paesi: sono gli obiettivi sensibili che il Viminale ha individuato in Italia e che saranno monitorati ventiquattr'ore al giorno. L'ufficio di gabinetto della Questura di Roma ha emesso due ordinanze con cui predispone i servizi di sorveglianza, vigilanza e controllo del territorio al fine di individuare «mezzi e persone sospette» e raccomanda di «segnalare tempestivamente situazioni anomale e per le quali sia opportuno un approfondimento info-investigativo».

Le misure prese prevedono che il personale impiegato «verifichi la scrupolosa osservanza dei divieti di sosta lungo le fasce di sicurezza e attuino i controlli a veicoli parcheggiati, cassonetti dell'Ama e cestini gettarifiuti che potrebbero celare ordigni esplosivi e altre insidie, facendo adottare ogni idoneo accorgimento atto a salvaguardare la propria e l'altrui incolumità e richiedendo, secondo la necessità, l'intervento della Polizia di Roma Capitale oppure l'invio di squadre cinofile anti esplosivo o di artificieri». Sotto controllo anche le personalità legate ai Paesi a rischio attacchi, per le quali poliziotti, carabinieri e finanzieri dovranno predisporre ogni possibile accorgimento atto a salvaguardarne l'incolumità. La Digos dovrà quindi intensificare «al massimo l'attività infoinvestigativa, allo scopo di acquisire ogni utile notizia circa l'attuazione di possibili azioni delittuose, dandone tempestiva comunicazione anche per la predisposizione di ogni eventuale, ulteriore misura di vigilanza a protezione di obiettivi o personalità ritenute a rischio e a salvaguardia dell'ordine e della sicurezza pubblica».

Ma anche Api e Sos dei carabinieri e Uopi della polizia saranno impegnate in verifiche caso per caso, così da individuare eventuali anomalie e intervenire in caso di necessità. Controlli anche agli scali aeroportuali, navali e ai varchi stradali. Un'allerta così alta, insomma, da non dover essere sottovalutata, visto che i servizi esteri avvertono riguardo a un rischio serio di attentati, soprattutto nelle più grandi città italiane. Tra gli obiettivi anche grandi catene di distribuzione, negozi, attività commerciali americane. I simboli, insomma, sono quelli da tenere sotto controllo, soprattutto quelli statunitensi, visto che gli Usa sono il Paese che ha di fatto ucciso il generale Soleimani. Ieri, peraltro, è arrivata la notizia dell'ennesima espulsione di un extracomunitario che inneggiava all'Isis. Un imam di origini marocchine residente a Padova e legato al luogo di culto «Al Hikma», già indagato per aver espresso apprezzamenti in favore del califfato di Al Baghdadi e sostegno ai jihadisti che combattevano in Siria. Si tratta del primo allontanamento nel 2020 di un soggetto ritenuto pericoloso per la sicurezza dello Stato. Salgono a 462 gli allontanamenti dal 2015 ad oggi, di cui 98 nel 2019 e 126 nel 2018. Dato che fa capire come, purtroppo, ancora c'è in Italia chi ha intenzioni poco rassicuranti.

Controlli a tappeto, quindi, dei siti internet e dei profili social di tutti quei soggetti che potrebbero avere l'interesse a colpire anche in Italia. A tal proposito c'è chi segnala messaggi di minaccia provenienti da alcune pagine Instagram rivolti a militari o ex militari legati in qualche modo agli Stati Uniti, all'Irak o all'Iran. Gente che digita da chissà dove e che scrive «benvenuti all'inferno», quasi fosse un avvertimento di ritorsioni per l'uccisione del boia iraniano. Personaggi che preoccupano l'Intelligence, costretta a innalzare drasticamente le misure di sicurezza.

Sperando, ovviamente, che si tratti di millantatori o leoni da tastiera e non di chi ha la seria intenzione di colpire anche da noi.

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