Politica

La senatrice "miracolata" guarisce per le elezioni

La grillina Bogo Deledda in malattia 243 giorni prima di candidarsi: "È la sindrome burnout"

La senatrice "miracolata" guarisce per le elezioni

L'abbiamo sempre pensato. La politica fa miracoli. Ora però c'è anche la prova: la guarigione miracolosa di una senatrice Cinque stelle. Vittoria Bogo Deledda è rimasta in malattia per la bellezza di 243 giorni, in pratica un anno intero. Poi dal giorno della candidatura si è ristabilita per incanto, ha cominciato a girare su e giù per la Sardegna, la sua regione, tenendo comizi in compagnia di Luigi Di Maio, infine è stata eletta a Palazzo Madama. Strabiliante. Tutto documentato dal programma Mediaset Le Iene, imbeccato da un'informatissima talpa. Nella vita precedente, conclusa solo poche settimane fa con l'ingresso trionfale nel Palazzo, Bogo Deledda era dirigente dei Servizi sociali del comune di Budoni. Insomma, toccava a lei valutare pratiche delicate sulle frontiere del disagio, della povertà, dell'emarginazione.Quel ruolo delicato, in cui tocca dire qualche sì e molti no alle richieste di aiuto, la logora e la signora si ammala. La diagnosi è sindrome da burnout, in sostanza superstress da lavoro. Sta a casa ben 243 giorni in un anno. In soldoni, non va più in ufficio.

Niente da dire. È l'epilogo a lasciare a bocca aperta. Il 29 gennaio scorso la dirigente malata entra ufficialmente nelle liste pentastellate degli aspiranti senatori. E la malattia sparisce, evapora, svanisce in un amen. Il 2 febbraio, solo quattro giorni dopo, il burnout appartiene al passato. Lei passa direttamente, o quasi, dal certificato medico alle ferie e si mette a galoppare per l'isola. Ha ritrovato le energie, ha recuperato la positività e pure la voglia di impegnarsi. Per carità, è difficile pesare da fuori un male che non tocca il corpo, ma sta tutto dentro la testa del paziente e però qualche obiezione è lecita, come notano le Iene nel loro servizio saturo di ironia. Intanto, sarà un caso, ma la scomparsa dei disturbi è perfettamente sincronizzata sul calendario elettorale. E poi, si può aggiungere che anche l'attività del candidato parlamentare, e poi quella del senatore, si misura sul crinale dei rapporti interpersonali. Invece di andare in convalescenza in qualche località appartata, Vittoria Bogo Deledda sale sulla giostra elettorale: gira come una trottola, stringe mani, ascolta richieste a grappoli e formula risposte. Paradossale per chi era stato sopraffatto dalla troppa pressione della cittadinanza.

Il Senato ha poteri taumaturgici. Come e più di Padre Pio. Meglio di Lourdes. Lei, naturalmente, respinge ogni accusa: «Ci ho messo un anno a ricostruire il mio io». Su Facebook la senatrice rincara la dose, prendendosela con la iena Filippo Roma che avrebbe costruito «un caso mediatico». «Tutto questo - si indigna lei - per aver lavorato troppo, non poco. Basterebbe vedere le mie agende degli appuntamenti socio-assistenziali degli ultimi 25 anni. Tutto questo perché chi avrebbe dovuto non ha voluto verificare le fonti, come la corposa cartella Inail con fitta relazione e ben sessanta allegati». Il marito è più sbrigativo: manda ko il cameraman che sta filmando l'intervista. Di Maio, tranquillo prende tempo: «Vedremo le carte e accerteremo tutto».

Il deputato del Pd Michele Anzaldi chiede invece, in un'interrogazione ai ministri Giuliano Poletti e Beatrice Lorenzin, che sia valutata l'ipotesi un'ispezione. Intanto, l'idillio con il popolo grillino sembra essere finito e in rete appaiono i primi «complimenti».

Il più gentile? «Parassita».

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