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Senegalese di 20 anni trovato morto in un dirupo: fatalità o aggressione?

Di lui si erano perse le tracce sabato sera quando era fuggito da una festa organizzata nel campo sportivo di Ubiale Clanezzo, un paesino che si trova 15 km a nord di Bergamo. Ventiquattr'ore dopo Mamadou Lamine Thiam, senegalese di 20anni che dagli amici era soprannominato «Bara», è stato ritrovato morto in un burrone e ieri un 50enne che prestava servizio come addetto alla sicurezza è stato iscritto nel registro degli indagati: per lui l'accusa è di omicidio preterintenzionale.

Si sa che Bara scappava perché lo inseguivano, e lo inseguivano perché poco prima - forse per colpa dell'alcol - aveva litigato con un ragazzino che serviva ai tavoli e lo aveva ferito al volto con una testata. Prima di andare in ospedale a farsi medicare con tre punti e poi dai Carabinieri a sporgere denuncia, il cameriere si era rivolto alla security. A quel punto alcune persone, probabilmente tre fra cui il 50enne, sono andate a cercare il senegalese. Lui a quel punto si è dato alla fuga, ha corso a perdifiato verso il cimitero perdendo prima il cappello e poi una scarpa, dopodiché è scomparso nel nulla.

Secondo Klaus Topli, un amico che era con lui, Bara avrebbe saltato un muretto per nascondersi in un cespuglio ma dopo aver perso l'appoggio sarebbe precipitato nel dirupo. Una fine atroce, la sua, perché prima di morire avrebbe agonizzato per qualche ora. Domani l'autopsia che dovrà accertare soprattutto una cosa, e cioè se oltre alle ferite causate dalla caduta ci siano anche segni di colluttazione o di aggressione. Ovviamente a seconda dell'esito la posizione del 50enne potrebbe alleggerirsi o appesantirsi in modo decisivo.

FMal

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