Politica

Sfida Bloomberg-Clinton a chi è più buonista

Nuovo forum mondiale dell'ex sindaco di New York Un colpo basso alla fondazione di Bill e Hillary

Sfida Bloomberg-Clinton a chi è più buonista

Trenta tra capi di Stato e di governo, e cento leader di impresa: sono loro i protagonisti dell'iniziativa targata Michael Bloomberg con la quale l'ex sindaco di New York raccoglie il testimone della Clinton Global Initiative, il rodato appuntamento promosso dall'ex presidente americano che per 12 anni si è tenuto nella Grande Mela in occasione dei lavori dell'Assemblea Generale dell'Onu. Il miliardario filantropo inaugura quest'anno il Bloomberg Global Business Forum, summit «alternativo» che si svolge il 20 settembre, quando i rappresentanti dei 193 Paesi membri delle Nazioni Unite si ritrovano al Palazzo di Vetro per la consueta settimana ministeriale.

Finora l'appuntamento per proporre soluzioni concrete ai grandi problemi del mondo era ad appannaggio esclusivo del clan Clinton, ma il vertice dell'anno scorso è stato l'ultimo, e quest'anno la Clinton Global Initiative non si terrà. L'ex presidente, però, parlerà al forum di Bloomberg, e anche per questo si dice che l'ex primo cittadino è colui che ha raccolto la loro eredità. Non manca chi tuttavia ritiene si tratti di un ennesimo colpo assestato alla ex first family, «in disgrazia» dopo la debacle di Hillary alle presidenziali dello scorso novembre. Come la Cgi, il Bloomberg Forum si avvantaggia del fatto che in quei giorni il mondo della politica internazionale si dà appuntamento a New York per l'Assemblea Generale Onu, e punta a «discutere le opportunità per promuovere la crescita economica e le relative sfide sociali, dal cambiamento climatico all'automazione sul posto di lavoro, passando per il terrorismo».

«Come possono i leader politici, lavorando fianco a fianco con i grandi del mondo degli affari, costruire un nuovo ordine economico multilaterale per risolvere le sfide che hanno portato allo scardinamento di tante certezze e istituzioni del Ventesimo Secolo?», è la domanda che l'ex sindaco si pone sul sito dell'iniziativa. Quesito a cui dovranno rispondere i capi di Stato e di governo di oltre 30 Paesi, tra cui l'Italia, e oltre 100 amministratori delegati, che hanno già confermato la loro presenza all'appuntamento. Tra gli speaker ci sono il fondatore di Microsoft Bill Gates, il segretario generale dell'Onu Antonio Guterres, il numero uno di Alibaba Jack Ma, il Ceo di Goldman Sachs Lloyd Blankfein e Indra Nooyi di PepsiCo, la direttrice dell'Fmi Christine Lagarde e il direttore della Banca Mondiale Jim Kim. C'è anche John Elkann, Ceo di Exor, che è uno dei partner eccellenti.

«Questo è un momento critico per l'economia mondiale. Recenti eventi in tutto il mondo costituiscono una sfida ai principi che hanno governato il commercio negli ultimi decenni», afferma Bloomberg. «In tempi di transizione come questi, imprese e governi devono lavorare insieme per risolvere i problemi che riguardano tutti noi - continua il miliardario, sottolineando che «serve una leadership globale, partnership innovative tra politica e mondo del business, investimenti mirati in settori critici in tutto il mondo».

Il vertice prende le mosse dallo US-Africa Business Forum, organizzato da Bloomberg nel 2014 e 2016, e dalla stessa Clinton Global Initiative.

E riflette il cambiamento dei tempi, da una parte con il definitivo tramonto della parabola clintoniana, e dall'altra con il ritorno da protagonista sulla scena politica di Michael Bloomberg, da molti ritenuto la figura più autorevole dinanzi al vuoto sostanziale che domina a destra tanto quanto a sinistra.

Commenti