Politica

La sfida tra i fenomeni dalla guerra E il videogioco dei record va in tv

Domani via ai campionati europei di «Fortnite», il fenomeno che fa impazzire gli adolescenti. Tutto in diretta televisiva

Manuela Gatti

Chissà che un giorno non sarà la normalità: accendere la tv di domenica pomeriggio e sintonizzarsi non sulla partita di calcio ma su quella di Fortnite. Il battesimo sul piccolo schermo italiano del fenomeno che sta facendo impazzire milioni di adolescenti è in programma per oggi e domani: su Dmax, condotto in studio da Daniele Bossari, andrà in onda per la prima volta un torneo internazionale del videogioco firmato Epic Games. L'Esl Katowice Royale sarà seguito in diretta televisiva dall'omonima città polacca, dove si sfideranno i giocatori più esperti. Tra di loro anche l'italiano Giorgio «Pow3r» Calandrelli, del team dei Fnatic. Il vincitore si aggiudicherà 500mila euro cifre impensabili fino a qualche anno fa per gli esport, gli sport virtuali.

Arrivato all'ottava stagione, Fortnite ha tutte le carte in regola per il successo da record che sta riscuotendo. La stessa identica versione è disponibile su tutti i dispositivi: console, computer e smartphone. Il che significa che qualunque momento e luogo sono buoni per una partita. Le armi con cui si combatte - obiettivo della modalità di gioco più famosa, Battle Royale, è quello di rimanere gli unici vivi - vengono rinnovate con frequenza . Ma, soprattutto, Fortnite ha una caratteristica fondamentale per fare breccia nel cuore dei più giovani: è gratuito. E allora com'è che Epic Games ci sta facendo i miliardi? Semplice: sulla piattaforma è possibile fare delle «microtransazioni» per acquistare nuove skin per i propri personaggi, vale a dire personalizzarne l'aspetto scegliendo tra migliaia di vestiti, acconciature e accessori vari. Si tratta di dettagli puramente estetici, che non migliorano le abilità del protagonista e non aiutano in nessun modo ad avanzare nel gioco. Eppure nel 2018 hanno fruttato alla casa madre 3 miliardi di dollari di profitti netti. Il resto lo sta facendo l'enorme popolarità raggiunta: lo scorso 16 febbraio è stato segnato un nuovo record di giocatori attivi online nello stesso momento, 7 milioni e mezzo, e, per citare un aneddoto tra tanti, agli ultimi mondiali di calcio in Russia i giocatori esultavano con i balletti di Fortnite.

La misura del fenomeno la dà anche la lettera che a gennaio Netflix ha mandato ai suoi azionisti: «Non è con Hbo (altra popolarissima piattaforma di streaming video, ndr) che siamo in competizione e perdiamo utenti, ma con Fortnite». Uno dei principali raccoglitori di film e serie tv teme un videogioco? Sì, e fa bene. Perché la creatura di Epic Games sta diventando molto di più di ciò per cui era nata. Su Fortnite, oltre a sfidarsi, si può parlare, chattare, incontrarsi online. E così facendo si sottrae tempo alle altre piattaforme di intrattenimento. In altre parole, il videogame sta diventando un social network. Ed è per questo che non solo Netflix, ma anche Facebook, Instagram e Snapchat stanno iniziando ad averne paura.

Per gli appassionati l'evento di oggi e domani su Dmax non è l'unico da mettere in calendario. Epic Games ha già annunciato per quest'estate la prima «Fortnite World Cup» con finalissima tra il 26 e il 28 di luglio.

Questa volta il montepremi totale sarà di 100 milioni di dollari.

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