La sfida di Salvini a Renzi: "Ci vuole una rivoluzione fiscale in Italia"

Non è una novità che l'economia nostrana non navighi in buone acque negli ultimi anni e i dati dell'Istat lo confermano: infatti, Il tasso d'inflazione medio annuo del 2015, pari a +0,1%, è il più basso dal 1959. Nel 1959 l’Italia si trovava in una fase di deflazione con un tasso negativo dello 0,4%. Eppure, ci sono Paesi dell'Eurozona che sono riusciti a superare la situazione di stagnazione economica, arrivando persino a registrare una crescita del Pil: un esempio su tutti è quello dell'Irlanda che segna un +6% nel 2015 e guadagnando, a buon diritto, la medaglia di economia più dinamica dell’Unione europea per il secondo anno di fila. La ripresa economica irlandese è stata possibile soprattutto grazie ai tagli alle tasse e agli aiuti alle famiglie.

In Italia, con un total tax rate che sfiora il 70%, la pressione fiscale tocca così vette inarrivabili per altri Paesi europei. Il solito triste primato italiano, verrebbe da dire. Ma non tutti i politici del Belpaese sembrano essere d'accordo con la politica del "tassa e spendi" e tra questi c'è anche Matteo Salvini che, senza mezzi termini, propone una "rivoluzione fiscale" come rimedio alla ormai nota fuga di cervelli italiani: "90.000 italiani, soprattutto giovani, sono scappati all'estero nel 2014. Perdiamo il meglio dei nostri giovani, importiamo presunti profughi. Che fare? Copiare quello che funziona all'estero!", così il leader della Lega su Facebook.

Il politico del carroccio, poi, elenca una serie di Paesi virtuosi che, secondo lui, andrebbero presi a modello: "In Svizzera le tasse non superano il 20%, in Bulgaria sono il 10%, in Albania il 15%, in Russia il 13%. Ci vuole una rivoluzione fiscale in Italia!". "Una aliquota unica per tutti, al 15%, farebbe tornare a casa migliaia di imprese, di professionisti e di lavoratori. Cambiare si può, senza ricommettere gli errori del passato", ha aggiunto Salvini.