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«Si finge per non deludere gli altri E l'uomo sottovaluta i sintomi»

La psichiatra: difficile riconoscere la sindrome post partum

Enza Cusmai

«La depressione è femmina e molto spesso dopo il parto si scatena il primo episodio di un disturbo dell'umore nella vita di una donna». Cristina Colombo, primario del Centro disturbi dell'umore e direttore del Master di psichiatria forense e criminologia al San Raffaele di Milano, commenta un'altra tragedia che travolge una donna con due piccoli innocenti.

Perché è così chiaro che in questo caso si tratti di depressione post partum?

«La donna aveva partorito ad agosto e la depressione viene fuori dopo 40-50 giorni. Poi lavora dentro e può raggiungere livelli deliranti. È una cosa tremenda, se non viene riconosciuta subito diventa molto pericolosa».

Ma perché una donna uccide anche i suoi figli?

«La condizione post partum è molto particolare, la mamma si sente un tutt'uno con i suoi bambini e li trascina con sé. Siccome il vissuto è nero, lei si fa carico di portarli via perché senza di lei non potrebbero sopravvivere».

Come si possono evitare queste tragedie?

«I familiari devono stare molto attenti ai sintomi. Le neomamme sono stanche, dormono male, allattano i figli giorno e notte. Le donne cambiano ma bisogna capire se una mamma non è più lei».

Ma i mariti dovrebbero percepire i cambiamenti patologici.

«Invece spesso non percepiscono nulla. In un altro momento della vita probabilmente sarebbero più attenti ai cambiamenti d'umore. Invece quando arriva il figlio sottovalutano la situazione e pensano che il malessere sia una condizione normale. Invece, anche a costo di fare un giro a vuoto, suggerisco, in caso di eccessiva stanchezza o di insonnia, di accompagnare la propria compagna dal medico di base che potrà percepire se c'è qualcosa che non va».

Perché è così difficile capire la malattia?

«In Italia le mamme sono delle sante, sono quelle che hanno coronato il proprio sogno e fanno molto fatica ad aprirsi per paura di deludere. E questo aspetto spesso copre la malattia».

Come si cura la depressione post partum?

«Con i farmaci. Di solito è il primo episodio di una sorta di malattie dell'umore che si protrae negli anni. La depressione colpisce l'11-13 per cento della popolazione, di cui due terzi sono donne».

Le sue neomamme depresse cosa dicono?

«Confessano un appiattimento affettivo. In pratica non provano alcun affetto né altro sentimento verso il proprio bambino. E se ne vergognano. È una condizione angosciante perché si domandano: com'è possibile che io non provi nulla per una creatura che ho tanto voluto e che è cresciuta dentro di me?».

E le donne che uccidono i figli?

«Se sopravvivono e tornano normali dopo una terapia, ha un bel dire lo psichiatra: Non è colpa tua, quando hai ammazzato tuo figlio non eri in te.

Quelle donne vivranno per sempre un'angoscia terribile, è come se aprissero un pozzo nero da cui non potranno mai più uscire».

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