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Si iscrive a CasaPound: il sindacato la espelle

La sezione provinciale di Bolzano della Uil ha cacciato la delegata Caterina Foti rea di aver annunciato il proprio passaggio al movimento fondato da Gianluca Iannone

Si iscrive a CasaPound: il sindacato la espelle

La militanza in un movimento di destra è incompatibile con l'iscrizione a un sindacato? A quanto pare sì.

Questo è quello che sembra emergere dalle dichiarazioni del segretario provinciale della Uil di Bolzano, Toni Serafini, che lo ha dichiarato nero su bianco dopo il caso di una delegata della funzione pubblica che ha annunciato di essersi iscritta a Casa Pound.

Caterina Foti, trentasettenne operatrice di una casa di riposo e delegata Uil con un passato politico nel centrodestra moderato, nei giorni scorsi aveva anticipato il proprio passaggio al movimento fondato da Gianluca Iannone e in crescita di popolarità in tutta Italia.

Un annuncio esplicito accolto malissimo dalla sezione provinciale del sindacato, che ha reagito espellendo immediatamente la Foti: "Una cosa è certa - spiega Serafini -: con i fascisti non vogliamo avere nulla a che fare. Uno dei nostri padri nobili è il martire della Resistenza Bruno Bozzi, trucidato dalle bande nere nel 1944. Su queste cose non si scherza. Non si tratta di una ritorsione verso la Foti, ma di una questione di coerenza e buon senso. È lei che ha fatto cortocircuito: non si può stare dentro la Uil e CasaPound".

In un'intervista ad Alto Adige, la Foti aveva chiarito che "la gente vuole risposte chiare e Casa Pound è in mezzo a loro, senza fare grandi discorsi astratti." Molto scalpore hanno suscitato poi le dichiarazioni secondo cui "Mussolini ha fatto molte cose positive".

Una posizione netta, intollerabile per la Uil.

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