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Si oscura la stella dell'Appendino. Anche la stampa estera la archivia

Il "Guardian": la sindaca di Torino non mantiene le promesse

Si oscura la stella dell'Appendino. Anche la stampa estera la archivia

La Stella cadente. I media stranieri, da sempre attenti all'evoluzione del Movimento Cinque Stelle, con l'avvicinarsi del voto per le elezioni politiche del 4 marzo, hanno messo nel mirino un nuovo obiettivo: Chiara Appendino. Fino a poco tempo la «madamina» di Torino fa era il simbolo di un grillismo vincente, di governo e dai toni rassicuranti. Ora è travolta da inchieste e scandali e i torinesi che l'hanno eletta in massa al ballottaggio del 2016 non sono più così contenti. Se n'è accorto anche il The Guardian, uno dei più autorevoli quotidiani britannici.

L'Appendino è peggio della Raggi. Questo il succo del reportage del Guardian. Il catenaccio dell'articolo è un pugno in faccia: «Chiara Appendino è sotto attacco perché non sta mantenendo le promesse». Peggio della Raggi perché, spiega il Guardian: «Appendino ha ereditato una città che stava ancora godendo dell'eredità delle Olimpiadi invernali del 2006» eh sì «ha avuto un inizio promettente» e poi «le buche, i rifiuti e le infestazioni di ratti hanno rovinato Roma prima che fosse eletta Raggi». Invece la luna di miele tra Torino e la sua sindaca si è «interrotta bruscamente a giugno, quando una donna è morta è 1500 persone sono rimaste ferite dopo che i tifosi della Juventus avevano assistito alla finale di Champions League a Piazza San Carlo». C'è «una città che ribolle», scrive il quotidiano. Soprattutto le periferie che due anni fa avevano eletto in massa Appendino. L'amministrazione è «sotto tiro per non aver mantenuto le promesse elettorali, come spostare centinaia di migranti accampati nell'ex villaggio olimpico». E pensare che la grillina «due anni fa era in testa alle classifiche dei sindaci italiani più amati». L'inchiesta termina così: «La sindaca ha ammesso che non si ricandiderà nel 2021». E nemmeno la collega Raggi che ha già detto: «Arrivare viva alla fine di questo mandato sarà un successo».

Così diverse, così uguali.

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