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In Sicilia sei su dieci senza lavoro È il dato peggiore di tutta Europa

Il Sud del nostro Paese fa parte dell'Italia ma solo geograficamente e politicamente perché per quanto riguarda l'occupazione e le prospettive dei giovani, sembra davvero un altro mondo

In Sicilia sei su dieci senza lavoro È il dato peggiore di tutta Europa

Un mondo a parte. Che non va a velocità ridotta. Va addirittura all'indietro. Il Sud del nostro Paese fa parte dell'Italia ma solo geograficamente e politicamente perché per quanto riguarda l'occupazione e le prospettive dei giovani, sembra davvero un altro mondo.

I numeri sull'occupazione forniti dall'Eurostat sembrano un bollettino di guerra. In Sicilia, dove si registra il dato peggiore in assoluto, il tasso di occupazione per le persone tra i 20 e i 64 anni è del 42,4%. Più di un siciliano su due in età da lavoro è quindi disoccupato. E il dato femminile è ancora più pesante: solo il 29,6% delle donne nella stessa fascia d'età ha un lavoro. Sicilia maglia nera d'Italia ma non solo. Il dato che si registra sull'isola è il più basso di tutte le regioni europee. Un'ecatombe, alla faccia dei tanto sbandierati segnali di ripresa. Ma la questione è più ampia e non riguarda soltanto la Sicilia. I dati sono da brividi anche in tutto il resto del Sud. In Europa sono soltanto sei le regioni con un tasso di disoccupazione inferiore al 50%; ben quattro di queste sono proprio in Italia. Oltre alla Sicilia, numeri pessimi anche per Calabria (42,6%), Campania (42,7%) e Puglia, (45,7%), anche se in qui gli indicatori, specie per la dispersione scolastica, sono in netto miglioramento. I dati di Eurostat evidenziano un altro clamoroso scompenso che riguarda il nostro Paese. Un divario di oltre trenta punti percentuali tra l'area con il tasso di occupazione più alto, Bolzano con il 76,1% e la Sicilia. Altro che Italia a due velocità.

Già questo basterebbe ad evidenziare quanto davvero si possa parlare di emergenza per il lavoro nel Meridione. E quanto sia stata inefficace e solo propagandistica l'opera portata avanti dal governo negli ultimi anni. Annunci di fantomatici «grandi piani per il Mezzogiorno» rimasti lettera morta. Ma non è tutto. Perché le prospettive per l'immediato futuro sono, se possibile, anche peggiori.

Se la disoccupazione giovanile al Sud tocca picchi altissimi e, specie in Calabria e Sicilia, sono tantissimi i cosiddetti «Neets», quei giovani che non fanno nulla e hanno perso la speranza: non lavorano, non studiano e non seguono nessun corso di formazione. Se il dato europeo è al 16,3% nelle due Regioni è addirittura sopra il 40%.

La soluzione? Una settimana europea dedicata al problema che partità domani a Bruxelles con la partecipazione di ben 6mila tra amministratori locali ed esperti. Altre parole. E magari qualche straordinario progetto da disattendere al più presto.

Proprio quello che serve.

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