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Sigarette vietate anche in auto Ma solo se si viaggia coi bimbi

Il ministro Lorenzin ci riprova a due anni dalla bocciatura della sua proposta di legge. E vuole proibire di fumare pure se nella vettura c'è una donna incinta

Sigarette vietate anche in auto Ma solo se si viaggia coi bimbi

RomaNo al fumo in auto in presenza di minori o di donne incinte. Nessun divieto in arrivo invece negli spazi aperti. A dieci anni dall'entrata in vigore della legge Sirchia contro il fumo (gennaio 2005) che introdusse il divieto nei ristoranti e nei cinema e in generale in tutti i locali «chiusi» il ministro della Salute, Beatrice Lorenzin, ritiene sia necessario rilanciare la lotta al fumo come una priorità per la tutela della salute dei cittadini.

Il governo sta mettendo a punto un decreto per estendere il divieto di fumo anche in auto però soltanto in presenza di minori o donne in stato interessante «essendo oramai acclarati i danni da fumo passivo soprattutto tra i giovanissimi». Smentita dallo stesso ministero l'ipotesi di un divieto in parchi e spiagge come richiesto dall'associazione dei consumatori Codacons. Il fumo però è comunque già vietato in qualsiasi ambiente all'interno delle scuole e degli ospedali ed è pure proibita la vendita del tabacco ai minori di 18 anni.

La Lorenzin non ha in mente alcun «giro di vite» invece intende promuovere una forte campagna di sensibilizzazione soprattutto tra i giovanissimi. Il governo chiede un impegno anche contro la pubblicità occulta volto «ad evitare la diffusione di immagini vincenti legate al consumo di tabacco e all'abuso di alcol». Il ministero della Salute ricorda che in Italia muoiono per patologie correlate al fumo circa 70.000 persone all'anno ed a correre i rischi maggiori sono proprio i minori. Il dato che più preoccupa il ministro è quello relativo ai giovanissimi anche perché si abbassa sempre di più l'età della prima sigaretta, intorno agli 11 anni.

Colpisce che proprio ieri la Lorenzin abbia rilanciato il divieto di fumo in auto. Una proposta che il ministro aveva avanzato già due anni fa quando era presidente del Consiglio Enrico Letta e che fu bocciata in consiglio dei ministri tra l'altro anche per la ferma opposizione di Emma Bonino, allora ministro degli Esteri, sempre in prima fila nella battaglia per la difesa delle libertà personali.

E proprio ieri la Bonino nell'annunciare che le è stato diagnosticato un tumore al polmone (fortunatamente localizzato) ha rivendicato la sua volontà «di vivere libera», antiproibizionista sempre e comunque.

Sul fronte opposto il Codacons che invece plaude al divieto di fumo in auto e chiede uno stop addirittura in spiaggia. Ipotesi che però il ministero della Salute non intende al momento prendere in considerazione.

«Il 15 per cento degli incidenti stradali dovuti a distrazione è riconducibile al fumo di sigaretta -afferma Carlo Rienzi presidente Codacons- ed una sigaretta è sufficiente a trasformare un auto in una camera a gas. I rischi per i minori derivanti dall'inalazione di fumo passivo sono elevatissimi».

I dati Istat ci dicono che la metà dei bambini è esposta ai danni da fumo passivo ed il 38 per cento ha almeno un genitore che fuma in casa. Le conseguenze sono note: asma, bronchiti croniche e più elevato rischio per i tumori. «Occorre lavorare per giungere a divieti in altri spazi pubblici come parchi e spiagge -insiste il Codacons- in modo da garantire una reale tutela ai non fumatori».

Ma la legge Sirchia ha funzionato? I dati confermano che in 10 anni i fumatori sono diminuiti passando dal 23,8% della popolazione al 19,5 per cento. Nello stesso periodo le vendite del tabacco sono calate del 25 per cento. La Doxa nel gennaio del 2014 stimava la popolazione dei fumatori pari a 10 milioni dei quali 4,7 donne.

Il dato negativo però riguarda minori e l'abbassamento dell'eta in cui si comincia a fumare, tra gli 11 ed i 12 anni.

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