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Silvio Berlusconi: "Crisi dell'ex Ilva gestita da governo irresponsabile"

Berlusconi non usa giri di parole e "condanna" le mosse di un "governo inadeguato" davanti all'emergenza dell'ex Ilva nella trattativa con AccelorMittal

Silvio Berlusconi: "Crisi dell'ex Ilva gestita da governo irresponsabile"

Silvio Berlusconi è preoccupato. L'ex premier segue da vicino l'evolversi (finora disastroso) della trattativa tra il governo e AccelorMittal per le sorti dell'ex Ilva. Il leader di Forza Italia, in un'intervista a Milano Finanza spiega la sua posizione in modo chiaro: "Sono preoccupato quando gli stranieri scappano dall’Italia, come sta accadendo per la drammatica vicenda dell’ILVA di Taranto, per colpa dell’irresponsabilità di un governo inadeguato. Non soltanto si rischia di mettere in ginocchio una città e di gettare sul lastrico migliaia di famiglie, ma un grande Paese manifatturiero come il nostro potrebbe rimanere escluso da un settore strategico come l’acciaio. Questo avrebbe gravissime conseguenze".

A questo punto il Cavaliere rincara la dose proprio sui giallorossi e sulla maggioranza. Berlusconi critica in modo chiaro tutte le ricette che l'esecutivo sta mettendo in pratica anche con la manovra che ha iniziato il suo percorso parlamentare. Di fatto l'ex premier sottolinea ancora una volta un inasprimento delle sanzioni fiscali e un aumento delle tasse. Le parole del Cavaliere su questo punto sono fin troppo chiare: "Questo governo mette insieme la sinistra da salotto e quella da piazza, l’una attenta solo al potere, l’altra sguaiata, inconcludente, dominata dall’invidia sociale - aggiunge Berlusconi -. Se il Paese regge è per il valore delle sue imprese e di chi ci lavora. Lo Stato fa di tutto per rendere questo più difficile: con il fisco, con la burocrazia, con la giustizia politicizzata, con l’assenza di infrastrutture. Chi fa impresa in Italia deve confrontarsi con il resto del mondo avanzato, avendo sulle spalle questo handicap: un sistema Paese che non funziona e un governo inadeguato. Un governo che non fa nulla per lo sviluppo e per il lavoro".

Insomma per il leader di Forza Italia le imprese sono ancora il motore indiscusso del Paese che tra burocrazia e governi tassaroli cercano di tenere insieme il sistema Italia. E così Berlusconi guarda già con fiducia al futuro affermando che prima o poi si andrà a votare e che questo passaggio elettorale potrebbe dare il via libera per un ritorno a palazzo Chigi del centrodestra. E dando una rapida occhiata ai sondaggi di questi ultimi giorni, è abbastanza evidente la crescita dei partiti di centrodestra. Il prossimo test importante sarà alle regionali in Emilia Romagna. Dopo il tracollo dei giallorossi in Umbria, un bis negativo alle Regionali di gennaio potrebbe spalancare le porte ad una crisi di governo pesante e anche ad un ritorno alle urne.

Il centrodestra, come ha sottolineato il leader azzurro, è già pronto per questa sfida.

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