Politica

Il simbolo per "cambiare" la Ue

Il simbolo per "cambiare" la Ue

Roma - «Forza Italia, Forza l'Europa, viva la libertà». Con queste parole Silvio Berlusconi, conclude i lavori dell'assemblea degli eletti azzurri. L'intervento è finito e il Cavaliere presenta il simbolo delle liste azzurre alle prossime europee. «Il vostro affetto mi dà ancora la forza e l'emozione di andare avanti», dice. Poi lo sguardo di tutti si sposta sullo schermo alle sue spalle dove campeggia un logo che smentisce alcune delle previsioni circolate nelle ultime settimane. Nel simbolo di Forza Italia per le Europee scompare, infatti, il richiamo al Ppe. C'è naturalmente il classico logo azzurro con la scritta Forza Italia al centro, sopra il tricolore, e in alto il nome di Berlusconi, mentre in basso lo slogan: «Per cambiare l'Europa». Un modo, dunque, per esprimere sì un sentimento europeista, ma ribadendo l'approccio critico e dialettico a un'Europa che è necessario riavvicinare agli elettori.

Nel simbolo non c'è alcun riferimento né all'Altra Italia né al vecchio scudo crociato della Balena Bianca. Ma soprattutto, come detto, non c'è alcun richiamo al Partito popolare europeo, come previsto in un primo momento. La novità è la dicitura «Per cambiare l'Europa» inserita in basso. Un restyling grafico scelto per la cosiddetta lista unitaria dei moderati che correrà in occasione del voto del 26 maggio.

Il resto della festa azzurra è all'insegna dell'orgoglio, del desiderio di restare in campo da protagonisti, proiettandosi nel futuro e resistendo alle sirene leghiste. «Senza di noi il centrodestra non vince da nessuna parte» dice Antonio Tajani « in nessuna città, in nessuna Regione: siamo nati 25 anni fa e continueremo a esistere. Siamo noi e Silvio Berlusconi ad aver inventato il centrodestra e oggi rimaniamo protagonisti della coalizione in Italia come in Europa».

«Il governo gialloverde è un incidente della storia, una parentesi che va rapidamente chiusa perché è una gigantesca cambiale posta sulle spalle dei giovani e delle generazioni future», ammonisce Anna Maria Bernini. E Mariastella Gelmini inquadra un obiettivo concreto per il voto per le Europee. «Il 26 maggio si vota per salvare l'Italia e far tornare Di Maio e Toninelli a lavorare. È questa la priorità adesso. Chi si permette di dire che non c'è spazio per Forza Italia nel centrodestra dice una grande eresia perché il centrodestra l'ha inventato Berlusconi e senza Forza Italia non esiste». Mara Carfagna, infine, sceglie toni affilati, scaldando la platea: «Non siamo alla deriva: è il tempo del coraggio di affrontare sfide enormi, di gestire alleati riottosi e a volte provocatori.

Il disegno di svuotarci è fallito e tutti lo hanno riconosciuto con il voto in Basilicata: non c'è spazio per un governo sovranista senza il contrappeso di Forza Italia».

Commenti