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Il sindaco M5s garantista solo per le sue nomine

Manettari a corrente alternata. I grillini sono così. L'ultimo caso investe il sindaco di Campobasso, Roberto Gravina, primo cittadino dal 2019

Il sindaco M5s garantista solo per le sue nomine

Manettari a corrente alternata. I grillini sono così. L'ultimo caso investe il sindaco di Campobasso, Roberto Gravina, primo cittadino dal 2019. Il quale, nel luglio scorso, ha nominato capo dei vigili, il comandante Luigi Greco. Peccato che Greco qualche guaio con la giustizia ce l'abbia: rinvio a giudizio per stalking e abuso d'ufficio per una vicenda del 2017 quando era al vertice dei vigili urbani di Corigliano Calabro. Fece passare i sorci verdi a una collega. In Molise è scoppiato il putiferio. Reso ancor più clamoroso dalle reazioni del sindaco: «Siamo sicuri che il comandante sia innocente. Greco resta al suo posto». Ma guarda un po'... Una siringata di garantismo in un Movimento dove basta avere un avviso di garanzia per essere crocefissi. Greco non solo è indagato ma deve affrontare un processo. Ma si sa: i 5S roteano le manette per i loro avversari; quando le ombre si allungano su di loro o i loro amici...

Ferma restando la presunzione d'innocenza del comandante Greco, lo stesso doveva indicare di non avere in corso procedimenti penali né sanzioni disciplinari negli ultimi due anni. Eppure... Ergo il comandante ha mentito. Greco s'è difeso così: «Non mi è stato notificato alcunché». Il Comune avrebbe potuto verificare se l'aspirante capo della Polizia fosse limpido come l'acqua sorgiva o meno, invece nisba. Un pasticcio visto che un altro aspirante a quella carica, Ernesto Grippo, già comandante a Pescara, Cesena e L'Aquila, promette battaglia: «Pronto a fare un esposto in Procura». Per prendere il posto di Greco? No perché Grippo chiarisce: «Non mi sognerei proprio di venire a lavorare per quest'amministrazione».

Insomma, un'altra grana per il sindaco che già quest'estate aveva pestato lo sterco: prese i 600 euro di bonus Covid nonostante i 4.700 euro di stipendio. Si difese così: «Li ho dati in beneficenza». «La beneficenza si fa con i propri soldi, non con quelli dell'Inps», lo inchiodarono. Naturalmente il M5s assolse il suo uomo: «Beh, ha chiesto scusa, no?».

Chapeau.

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