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La sinistra attacca Allam: "È razzista"

Il Pd di Cascina contro la cittadinanza al giornalista. Lui: «Li querelo»

La sinistra attacca Allam: "È razzista"

«No ai seminatori di intolleranza. Costruiamo la pace». Anche se si chiama «Cascina Democratica», la sinistra della cittadina pisana di democratico ha davvero ben poco. Pur di contestare la cittadinanza onoraria a Magdi Cristiano Allam (domani alle 18 al teatro di Cascina) proposta dall'assessore alla Cultura, Luca Nannipieri e accettata dal sindaco leghista (il primo mai eletto in Toscana), Susanna Ceccardi e dal consiglio comunale, ha persino infranto la legge con un volantino diffamatorio e razzista proprio nei confronti del giornalista e intellettuale Allam. «Dare del seminatore di intolleranza a me è estremamente grave. Sottintende il fatto che ho un pregiudizio nei confronti degli immigrati o dei musulmani che corrisponde ad un reato perché parliamo di razzismo. Ricordo loro che io sono stato un immigrato vero in Italia, ma per ragioni di studio. Mi rappresentano come un terrorista ma io sono una vittima del terrorismo e di quelli che seminano intolleranza: da 14 anni vivo sotto scorta. Sono una persona condannata a morte, che rischia la morte. Il Pd che mi indica come bersaglio da colpire lo sa questo? Con quel manifesto buttano olio sul fuoco e aizzano contro di me altro odio». La sinistra di Cascina definisce Allam «un personaggio che soffia sul fuoco del fondamentalismo». «Non sanno di che parlano - ribatte Allam -. Sono loro che dimostrano intolleranza nei miei confronti. Io rivendico il diritto di poter criticare l'immigrazionismo e l'islam come religione non moderata, nell'assoluto rispetto degli immigrati e dei musulmani moderati. Le persone vanno sempre rispettate ma le religioni possono essere criticate. La critica ad una ideologia o religione è assolutamente lecita; per questo ho anche vinto una causa contro l'ordine dei giornalisti che voleva radiarmi. Sono stato musulmano per 56 anni e in Italia sono stato quello che più di altri si è battuto perché potesse esserci un islam moderato». La sinistra cascianese è sorda e domani organizza, contro di lui, un «sit-in per la pace e il dialogo tra popoli e religioni». «Un personaggio non credibile che di certo non rappresenta l'alta testimonianza civile citata nelle motivazioni». Forse la sinistra di Cascina non ricorda che nel 1998 dette la cittadinanza alla sovversiva comunista che si è fatta 23 anni di galera, Silvia Baraldini. Chissà che «alta testimonianza civile» ci avranno visto in lei.

Ma torniamo ad Allam, che per i comunisti di Cascina non è degno nemmeno di chiamarsi «Cristiano». Il Pd lo bolla come «un personaggio discutibile, che divide e nasconde dietro l'espressione scontro di civiltà l'idea di una nuova guerra santa. «Affermazioni finalizzate a screditarmi - continua Allam -. La mia battaglia invece è rivolta anche a quelli che non condividono le mie idee, che possano continuare a farlo, senza criminalizzare il prossimo e senza additarmi come nemico da lapidare sulla pubblica piazza». «Tutta la mia solidarietà ad Allam - dice il sindaco Ceccardi -. È un uomo coraggioso, non si lascerà certo intimorire da quattro scalmanati del Pd».

La sinistra si premura di ricordare che Allam «da giornalista ha rimediato quattro condanne per diffamazione». Ora si dovranno preoccupare per la loro visto che ha deciso di querelarli tramite il suo avvocato Gabriele Gatti.

La verità è che Cascina, comunista da sempre, non ha ancora digerito che, appunto la democrazia (altro che «Cascina Democratica»), abbia partorito il primo sindaco di destra della sua storia. Chi sono, dunque, i veri razzisti?

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