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Slitta la sentenza sui fondi. La Lega: "Soldi sono leciti"

I giudici del Riesame si sono riservati sulla decisione di sequestro. L'avvocato: "Il denaro in cassa è degli elettori"

Slitta la sentenza sui fondi. La Lega: "Soldi sono leciti"

I giudici del Riesame di Genova si sono riservati sulla decisione di sequestro dei fondi della Lega.

A riferirlo è il legale del Caroccio Giovanni Ponti, uscendo da Palazzo Giustizia poco dopo le 10.30. "Abbiamo depositato una consulenza tecnica con la quale viene dimostrato che i soldi che la Lega ha in cassa in questo momento sono tutti contributi degli eletti, donazioni degli elettori e del due per mille della dichiarazione dei redditi. Quindi sono somme non solo lecite, ma che hanno anche una finalità costituzionale perché consentono al partito di svolgere la propria attività e perseguire le finalità democratiche del Paese", ha spiegato l'avvocato Giovanni Ponti al termine dell'udienza davanti al Riesame. (Guarda il video) "Dire che sono profitto del reato è un non senso giuridico, dopodichè ci rimettiamo alla decisione del tribunale", conclude.

Intanto, gli avvocati della Lega hanno presentato una lista di cittadini che hanno dato un contributo alle casse del partito per dimostrare che i soldi a disposizione attualmente non sono frutto del vecchio finanziamento pubblico, ma del nuovo corso del partito.

Potrebbe, quindi, slittare a domani la decisione sul sequestro dei fondi della Lega dopo la condanna del senatore Umberto Bossi, dell'ex tesoriere Francesco Belsito e di tre ex revisori contabili del Carroccio per la truffa alla Stato sui rimborsi elettorali dal 2008 al 2010, stimata in 49 milioni. Al momento ne sono stati sequestrati circa tre.

Se il tribunale del Riesame di Genova dovesse accogliere la decisione della Cassazione sulla Lega, la procura genovese chiederà il sequestro immediato dei fondi presenti nelle casse del partito che, da quanto emerso, risultano ammontare a 5.518.

000 euro derivanti anche da erogazioni liberali e fondi provenienti dal tesseramento.

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