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Smentito l'incontro con la senatrice "Ho ricevuto un proiettile. Non piango"

Il leghista: «La vedrò più avanti. È una donna intelligente, in un Paese normale non dovremmo rischiare». Ma poi alimenta il giallo

Smentito l'incontro con la senatrice "Ho ricevuto un proiettile. Non piango"

Salvini ha smentito: tra lui e la senatrice Liliana Segre non c'è stato nessun incontro. La notizia pare fosse trapelata dopo un servizio del Tgr Lombardia, che aveva annunciato la visita del leader leghista alla ex deportata di Auschwitz l'altro ieri a Milano. Ma, come ha spiegato ieri lo stesso Salvini, una notizia falsa.

«L'incontro con Segre - ha chiarito ieri l'ex vicepremier, nel corso della visita a Eicma (Esposizione internazionale del ciclo e motociclo) ospitata a Rho nei padiglioni di Fieramilano - l'avrò più avanti. Io gli incontri che ho li comunico, gli incontri che non comunico io per quanto mi riguarda non ci sono». E a chi faceva presente che la frase potesse celare qualche ambiguità, ha ribadito che l'incontro non c'è proprio stato. Anche se poi ha fatto un'altra dichiarazione sibillina che ha alimentato un po' il giallo: «Lasciamo che rimanga nel privato quello che è giusto rimanga nel privato». Ha quindi ripreso la discussione relativa alla scorta a cui è stato deciso di sottoporre la senatrice a vita. «A me - ha detto ancora Salvini - è appena arrivato un altro proiettile. Non piango. In un Paese civile non dovremmo rischiare né io né la Segre». Sulla scelta del ministero ha chiarito la sua opinione: «Il Viminale quando assegna una scorta lo fa con coscienza. Sono favorevole, se la polizia ha fatto questa scelta vuol dire che era necessaria. È una sconfitta, ogni scorta è una sconfitta, perché c'è qualche cretino che pensa di sostenere le sue idee con la violenza invece che con il pensiero. È chiaro - ha detto poi - che si deve utilizzare il meno possibile, perché ovviamente ti toglie un pezzo di libertà e io ne so qualcosa».

Dell'incontro che avverrà a breve non trapela niente, se non il fatto che l'ex ministro dell'Interno vuole avvenga nella massima riservatezza. Ma fonti vicine alla Lega raccontano che Salvini parlerà alla senatrice del crescente odio che sale nei confronti di coloro che appartengono al centrodestra, siano essi politici o comuni cittadini, ma anche dei giornalisti che scrivono per testate non schierate a sinistra. Sui social, infatti, da tempo si sta scatenando una «caccia al fascista, termine con cui vengono identificati tutti coloro che non appartengono alla parte politica che è al governo. Sull'ipotesi che la Segre possa abbandonare la presidenza della commissione anti odio Salvini ha chiarito: «Io ascolto - ha detto -, è una donna estremamente intelligente. Sono giovane, ho voglia di capire, di imparare e di ascoltare. Farà le sue scelte a prescindere da quello che suggerisce Salvini. Ritengo che sia una donna estremamente intelligente quindi non ha assolutamente bisogno dei miei consigli». E ha quindi annunciato la sua partecipazione, il prossimo 10 dicembre a Milano, alla manifestazione dei sindaci a sostegno della senatrice. «Sì - ha specificato -. Quando c'è qualcosa di democratico che riguarda il futuro lo sosteniamo. Il dibattito tra fascismo e comunismo che sono sepolti dal passato, non mi appassiona». E ha confermato che con lui ci saranno anche numerosi sindaci leghisti.

Sul caso del presunto episodio di razzismo di cui sarebbe stato vittima il calciatore Mario Balotelli, il segretario della Lega ha usato il sarcasmo: «Povero innocente Balotelli, povera stellina. Una persona così posata ed educata. Condanno ogni gesto di violenza e di razzismo, però preferisco in campo altri a lui. Potrò? È un ragazzo con le spalle larghe».

Per lui questa polemica è eccessiva: «L'Italia ha altri problemi rispetto a Balotelli».

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