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Sms di Salvini a Di Maio "Ora pretendo rispetto"

Salvini avrebbe scritto un sms di fuoco a Di Maio dopo gli attacchi di Spadafora al vicepremier

Sms di Salvini a Di Maio "Ora pretendo rispetto"

La tensione tra Matteo Salvini e Luigi Di Maio torna a salire. L'attacco da parte di Spadafora non è stato affatto digerito dal vicepremier leghista che ha immediatamente risposto per le rime: "Dimettiti". Una richiesta forte che ha scquarciato la calma apparente nell'esecutvio. I Cinque Stelle hanno fatto quadrato attorno al grillino ma di fatto il suo attacco al leader del Carroccio ha messo nuovamente in discussione l'asse gialloverde. Ed è stato proprio Salvini a incalzare Di Maio su questa vicenda. Secondo quanto riporta il Corriere, Salvini avrebbe mandato un sms di fuoco al suo alleato di governo chiedendo spiegazioni. "Ma si può stare al governo con chi ti insulta dandoti del razzista, sessista, fascista, omofobo? Se non le dimissioni, pretendo almeno le scuse", sarebbe questo lo sfogo di Salvini. Toni accesi dunque che aprono ferite profonde nella tenuta del governo. Di fatto la tensione tra 5 Stelle e Lega è tornata ancora una volta alle stelle nella serata di ieri. A scatenare lo socntro sono stte le parole di Bitonci che ha annunciato il varo di una "pace fiscale 2" che di fatto è stata interpretata dai grillini come una sorta di condono.

Da qui le ire dei pentatsellati che hanno avvisato i leghisti: "Un condono con noi non passerà mai". A queste tensioni vanno aggiunte anche quelle sul fronte dei migranti. Gli emendamenti al dl Sicurezza Bis hanno creato non pochi problemi alla Lega. I Cinque Stelle infatti hanno deciso di non appoggiare un incremento dei poteri del Viminale nella gestione degli sbarchi e dei trasbordi dei migranti. La Lega in retromarcia ha però ottenuto un incremento delle sanzioni sulle Ong che di fatto sfidano i divieti imposti dal ministero degli Interni. Le sanzioni potrebbero arrivare fino a un milione di euro e scatterebbe l'arresto immediato per il comandante che ignora l'alt delle motovedette di Guardia Costiera e Guardia di Finanza. La battaglia più dura per la tenuta del governo però sarà in autunno con la manovra che dovrà tenere in pancia la flat tax. Un punto questo su cui i leghisti non intendono mediare. Potrebbe essere la miccia che fa saltare tutto..

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