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Soccorso rosso a Bonaccini: 4 milioni alle coop sui migranti

Un aiuto al governatore emiliano del Pd in campagna elettorale con i fondi statali destinati all'inclusione

Soccorso rosso a Bonaccini: 4 milioni alle coop sui migranti

Soccorso rosso in arrivo. Per l'Emilia Romagna di Stefano Bonaccini, governatore uscente e ricandidato, sono pronti quasi 4 milioni di euro (3.897.904 esattamente) che, si spartiranno associazioni di promozione sociale, organizzazioni di volontariato e onlus. Soldi che sembrano fare il paio con i 400mila euro messi a disposizione per il centenario della nascita del Pci rimandati però al 2021. Questi fondi invece no. Arriveranno puntuali, da qui a qualche settimana perché sono stati già selezionati tutti gli assegnatari. Giusto il tempo di votare per le Regionali. Lo stanziamento è stato messo a disposizione direttamente dal Viminale e nello specifico proprio dal dipartimento che gestisce il fondo Fami per l'accoglienza e l'immigrazione.

La finalità delle risorse destinate a una regione palesemente rossa da oltre una decina di lustri, dove ora il gradimento elettorale della sinistra è in bilico, sembra ben poco una coincidenza: sostenere il voto di certe realtà cooperativistiche che si guadagneranno il premio aggiudicandosi anche un bel progetto per l'integrazione e l'inclusione degli immigrati, la promozione della conoscenza linguistica, nozioni civiche e, non ultima, l'occupabilità lavorativa. Per questo capitolo di spesa, che riguarda anche insegnare agli immigrati come scrivere un curriculum dettagliato, sono stati messi a disposizione ben 1 milione e 220mila euro. Ma quello che fa sorridere sono i nomi assegnati ai danarosi progetti in questione: «Parole per l'inclusione dei cittadini stranieri in Emilia Romagna» o «Rete antidiscriminazione territoriale», «Futuro in corso» o ancora «Piano regionale multi-azione per partecipazione e associazionismo»: vocaboli che di per sé non dicono nulla e che rimandano alla certezza che l'integrazione deve essere prima di tutto recepita e desiderata dallo straniero cui è destinato il progetto. Ma tant'è.

E infatti c'è da dire pure che la rossa Emilia è abituata da un pezzo a mettere in piedi programmi dai nomi altisonanti e poi ricevere dal Viminale proficue risorse economiche. Quanto invece ai risultati ottenuti a fine addestramento non se ha troppa contezza. Negli ultimi tre anni sono stati intascati dall'ente territoriale ben oltre 4 milioni di euro (4.192.951,68 per essere precisi) anch'essi destinati ai progetti relativi alla cosiddetta seconda accoglienza, compresa la tutela della salute non solo di richiedenti asilo e titolari di protezione internazionale ma anche dei migranti economici (come è scritto nero su bianco tra gli obiettivi specifici): quelli che hanno più difficoltà a ottenere la tessera sanitaria e quindi le cure dovute. C'è da aggiungere pure che, tra questi soldi, almeno un milione di euro sarà destinato a finanziare l'assistenza alloggiativa e quindi la Regione Emilia sarà in prima fila per pagare l'affitto agli stranieri che avranno indubbi problemi finanziari per garantirsi una casa. Si tratta della tanto celebrata, almeno da una certa sinistra, accoglienza diffusa: appartamenti affittati da privati in condomini separati dove albergare piccole comunità di immigrati.

E per spettacolarizzare oltremodo la buona accoglienza ecco che il governatore Bonaccini un aiuto se lo dà anche da solo grazie a gare d'appalto e bonus economici: un mese fa la Regione ha messo in piedi un bando per assegnare un milione di euro proprio sotto elezioni.

La cornice è il contrasto alla violenza di genere, ma andando a leggere i dettagli del documento viene fuori che si tratta dell'ennesima mano tesa a enti benefici, onlus e coop che si occupano dell'integrazione e dell'aiuto alle donne immigrate e richiedenti asilo.

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