Cronache

Il soldato e il suo cane-eroe. Feriti e ricoverati insieme

Riportati in Usa per le cure, condividono la stessa stanza: così guariscono più in fretta

Il soldato e il suo cane-eroe. Feriti e ricoverati insieme

La storia dell'uomo e degli animali domestici è costellata di episodi che li hanno visti uniti in pace e in guerra. Un paio di settimane fa ha fatto il giro del mondo la storia di Diesel, il cane Malinois che ha ricevuto il saluto deferente delle teste di cuoio francesi, dopo essere perito durante un loro blitz. È avvampata ben presto la polemica, sulla rete, tra gli animalisti che non giustificano mai l'impiego di un animale in missioni pericolose e chi crede esista invece un impegno tra uomini e animali, nell'aiutarsi l'un l'altro, talvolta a costo della vita. Non è scritto in alcuna legge, ma è un «contratto» stipulato segretamente durante l'evoluzione biologica di queste specie e la loro convivenza nei secoli. Bello e da leggere il vecchio articolo intitolato «Zampe d'alpino» scritto da Giulio Bedeschi, l'autore di Centomila gavette di ghiaccio. È un ritratto, e uno straordinario omaggio, al mulo che per 150 anni ha portato in prima linea viveri, medicine e armi facendo da sicura guida, sui tratturi ghiacciati, a soldati che non avrebbero avuto una sola possibilità di uscirne vivi. Pochi giorni fa un militare e il suo cane addestrato sono rimasti entrambi feriti da un ordigno esplosivo, mentre cercavano una struttura di supporto logistico per le operazioni in Afghanistan. La notizia è stata pubblicata su Facebook dall'89esima Brigata di Fort Hood e le fotografie del soldato e del pastore tedesco sono diventate subito virali. Ciò che ha commosso la gente comune è proprio l'immagine del soldato speciale Brown e del suo cane addestrato Rocky che condividono la stessa stanza d'ospedale, mentre vengono curati. Le autorità militari e sanitarie, hanno ritenuto che il fatto di continuare la loro convivenza anche negli Stati Uniti, dopo essere rientrati dall'Afghanistan, avrebbe affrettato i tempi di guarigione per entrambi e prevenuto, nel giovane militare, quella insidiosa sindrome da stress postbellico che spesso si sviluppa, in modo subdolo in chi ha operato nei teatri di guerra e talvolta si manifesta in modo eclatante dopo anni di apparente silenzio. Ora i due sono ricoverati in un ospedale di Washington D.C., dopo essere stati curati in Germania. Le ferite di entrambi si stanno rimarginando velocemente e, entro un paio di settimane, saranno dimessi. Rocky è stato insignito della Purple Heart Medal, onorificenza destinata solo alle persone che si sono distinte in azioni di combattimento.

Ai due feriti giungono gli auguri di Buon Natale, da tutto il mondo.

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