Cronache

Il sommergibile ritrovato 51 anni dopo il naufragio

Individuato dagli americani il «Minerve» inabissatosi davanti a Tolone nel 1968 con 52 marinai a bordo

Il sommergibile ritrovato 51 anni dopo il naufragio

Non tutti gli anniversari vengono per nuocere. Quando diciotto mesi fa cadde il cinquantesimo «compleanno» dell'affondamento del Minerve, il sommergibile francese inabissatosi repentinamente il 27 gennaio 1968 al largo di Tolone durante un'esercitazione, con 52 persone dell'equipaggio a bordo da allora ufficialmente scomparse e mai davvero morte, le famiglie chiesero al governo di darsi una mossa, di riaprire quella pagina della storia e trovare finalmente quel sommergibile e tutti i corpi che dovrebbero essere ancora dentro.

Parigi rispose presente, anche se con un po' di ritardo. A inizio 2019 il ministro dell'Esercito francese Florence Parly annunciò la ripresa delle operazioni di ricerca e promise che sarebbero stati coinvolti decine di esperti e ingenti mezzi tecnici, anche stranieri. E alla fine è stata proprio una nave americana specializzata in questo genere di ricerche, la Seabed Constructor della Ocean Infinity (che aveva già contribuito al ritrovamento del San Juan, un sottomarino argentino inabissatosi nel 2017), a individuare il relitto a 45 chilometri da Tolone e a 2370 metri di profondità. Nei mesi scorsi grazie alle moderne tecnologie e alla mappatura dei fondali marini la zona delle ricerche era stata decisamente circoscritta, agevolando le ricerche.

Il Minerve scomparve nel giro di quattro minuti un freddo mattino di fine gennaio di cinquantuno anni fa. Era un sottomarino d'attacco a propulsione Diesel-elettrica della Marina francese di classe Daphné (800 tonnellate) che era stato messo in acqua il 19 giugno 1962. Nessuno ha mai chiarito i motivi di quell'incidente. La Minerve stava conducendo un'esercitazione con altri due sottomarini, l'Eurydice e la Junon, ed era in collegamento con un aereo di supporto al quale alle 7,55 inviò l'ultimo messaggio per chiedere conferma della fine della manovra. Poi più nulla. Tante le ipotesi fatte, compresa quella che conquistò molte pagine dei quotidiani francesi di un affondamento da parte dei sovietici con un'arma segreta. Meno suggestiva ma più credibile la possibilità che l'affondamento fosse dovuto a un malfunzionamento dello snorkel (il tubo estensibile montato su molti sommergibili per garantire la ricarica delle batterie mantenendo l'occultamento), una cui valvola rotta avrebbe provocato un flusso massiccio di acqua che avrebbe in pochi minuti invaso il sommergibile provocandone l'inabissamento. Le uniche cose certe sono che il comandante del Minerve, il capitano di vascello André Fauve, era un marinaio esperto, con almeno 7mila ore alla plancia di mezzi simili al Minerve durante i precedenti quattro anni e che quel giorno le condizioni meteo erano estremamente cattive, con raffiche di vento fino a 100 chilometri all'ora. Il sismografo di Nizza alle 7,59 di quel 27 gennaio registrò un'onda anomala al largo di Tolone probabilmente provocata dall'esplosione del sommergibile. Una commissione parlamentare d'inchiesta lavorò dal 5 febbraio al 2 luglio 1968 e riferì il 14 agosto senza contribuire granché alla soluzione del mistero.

Gli anni successivi furono dedicati più alla ricerca del relitto che alla soluzione del giallo. Ci furono numerose campagne di ricerca, alle quali partecipò anche il grande esploratore Jacques-Yves Cousteau, ma non portarono a nulla. Due anni dopo anche la «sorella» L'Euridice colò a picco davanti a Saint-Tropez e questo aumentò i dubbi. Poi il 16 giugno 2018 gli archivi sulla scomparsa del Minerve furono desecretati e quattro mesi dopo, il 14 ottobre 2018 il figlio del comandante, Hervé Fauve, scrisse con i familiari di altri diciotto vittime del Minerve una lettera aperta a tutti i parlamentari del collegio di Tolone perché si adoperassero per fare ripartire le ricerche. Detto fatto. E ieri la ministra Parly twittava gioconda: «È un successo, un sollievo, una prodezza tecnica. Penso alle famiglie che attendevano questo momento da così tanto tempo».

Forse si poteva iniziare prima.

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