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Sondaggio Tecnè: l'82 per cento boccia Renzi in Europa

Un sondaggio Tecné rivela la scarsa fiducia degli italiani nel premier: solo il 17 per cento pensa che l'Italia conti nell'Ue

Sondaggio Tecnè: l'82 per cento boccia Renzi in Europa

Quanto conta l'italia e il governo italiano in Europa? Gli italiani non hanno dubbi: pochissimo. A rivelarlo è un sondaggio Tecnè realizzato per la Cgil. L'istituto dio sondaggi ha rilevato un certo scetticismo da parte degli italiani sull'operato del governo. Di fatto alla domanda "pensate che l'Italia abbia una grande influenza in Europa?", ha risposto "sì" solo il 16,4 per cento, mentre ha risposto "no" l'82,8 per cento. Il dato, se confrontato col 2013, rivela un ulteriore innalzamento del livello di sfiducia da parte degli italiani nel governo e nell'operato del premier in sede europea. Infatti nel 2013 coloro che riconoscevano un ruolo importante del nostro Paese in Europa erano il 17, 8 per cento, mentre gli scettici erano l'81,9 per cento. Insomma la linea Renzi in Europa viene totalmente bocciata dagli elettori. La timidezza di Renzi e il suo modo di gestire i vertici europei da cui, costantemente, viene tagliato fuori, danno vita ad una sonora bocciatura per il premier. Ma i dati sull'Ue non finiscono qui. Dal 2013 al 2015, la fiducia nell’Unione Europea cala infatti dal 29,4 al 27,9%, mentre salgono dal 62,5 al 67% e dal 67,3 al 69,4% le percentuali degli italiani convinti che sia necessario restare nell’Euro e nell’Unione Europea.

Le istituzioni di Bruxelles restano comunque più affidabili delle istituzioni regionali, che scendono dal 22 al 19,7%, e, ancor di più, di quelle nazionali, che passano dal 13,8 al 13%. Spicca in questa classifica la fiducia nella Banca Centrale Europea che, con un balzo dal 31,3 al 35%, è l’unica istituzione a registrare un segno positivo. Ma nonostante questi dati, il numero di persone che dichiarano che l’Ue evochi un immagine negativa sale dal 50,7 al 55%.

Resta forte, infatti, la convinzione che l’Europa non sia un contributo alla stabilità economica italiana (64,9%), non difenda adeguatamente i cittadini europei (74,7%), non abbia migliorato la qualità della vita (82,7%) e offerto nuove opportunità di lavoro agli italiani (65,3%).

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