Il sondaggista: "Ha fatto un autogol. Il Pd perderà voti"

Roma - Quella di Bankitalia è una mossa azzardata che potrebbe costare cara a Matteo Renzi. Ne è convinto Roberto Weber, presidente dell'istituto di sondaggi Ixè, che in questo caso, precisa, può fare soltanto ipotesi a caldo.

Weber, il segretario del Pd ha attaccato a testa bassa il governatore Ignazio Visco sollevando un polverone mediatico e una crisi con il governo di Paolo Gentiloni e pure all'interno della maggioranza. Ma una mossa tanto azzardata può portargli qualche vantaggio?

«Sono molto perplesso. Andiamo ad analizzare il punto di massimo successo del Pd di Matteo Renzi ovvero il risultato alle elezioni europee. Un tipo di elezione che riguarda una platea più ristretta rispetto a quella nazionale ma che ci ha dato una definizione chiara di quello che è il profilo dell'elettore renziano. Un moderato che cerca stabilità, affidabilità. Certamente non aggressività e atteggiamenti rancorosi».

Non potrebbe essere una strategia che punta proprio ad allargare il consenso al di fuori dell'area moderata?

«La fascia di popolazione arrabbiata che nutre rancore nei confronti delle istituzioni va a riempire altri serbatoi. Quello della Lega prima di tutto e anche quello del Movimento Cinque stelle. Ora certamente potrei ipotizzare una doppia se non addirittura una tripla lettura di questa scelta ma comunque non sembra una mossa vantaggiosa».

L'attacco a Bankitalia danneggerà Renzi lungo il cammino verso le elezioni?

«Sì. Francamente penso che lo danneggerà. È vero che i principali nemici del popolo in questo momento sono i partiti e anche le banche. Attenzione però perché nelle banche ci sono i soldi dei risparmiatori che rappresentano proprio la fascia di elettori di Renzi. Cittadini di età superiore ai 55 anni che proprio recentemente hanno ripreso a risparmiare. Un elettorato moderato che di fronte a qualsiasi turbamento si tira indietro. Insomma, Renzi così li spaventa».

Ma non potrebbe in questo modo andare a pescare tra gli arrabbiati togliendo ai Cinque stelle?

«Ma la matrice della rabbia degli elettori di Grillo si nutre di molte cose diverse e non credo proprio che con un'operazione del genere Renzi riesca ad avvicinarli».