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"Sono uguali al Pd": vittime del salvabanche in rivolta contro il governo

Le vittime del salvabanche in rivolta contro il governo: "Non hanno fatto nulla di diverso, sono come il Pd"

"Sono uguali al Pd": vittime del salvabanche in rivolta contro il governo

"Niente di diverso da quello che ha fatto e che ha detto il Pd". L'associazione Vittime del salvabanche attacca duramente il governo Conte sulla questione dei rimborsi agli azionisti.

"Hanno preso un sacco di voti promettendo che avrebbero ridato a tutti, indistintamente, l'intero ammontare del loro investimento perduto, e finalmente, dopo mesi di chiacchiere e slogan, arriva la norma di legge del governo M5S-Lega, sui rimborsi", dicono, "Un rimborso parziale (solo nella misura del 30%) che verrà dato agli azionisti che hanno subito un danno ingiusto, riconosciuto con sentenza del giudice o con pronuncia dell'arbitro. L'impegno di questo nuovo governo che tanto si proclama come governo del cambiamento sarebbe dovuto essere quello di mettere in discussione i decreti incostituzionali di risoluzione delle 4 banche e delle 2 venete emanati dal Pd alla Corte Costituzionale, costringere le banche che hanno acquistato ad 1 euro a metterci i soldi per rimborsare tutti, sarebbe dovuto essere quello di punire i responsabili compreso Banca Italia e Consob, invece alla fine, al netto della propaganda si seguono le orme del Pd. Non solo: lasciare ancora gente a zero a fronte ai tanti soldi stanziati e strombazzati a favore dei media è deleterio e sconfortante al pari dell'azzeramento stesso".

L'associazione fa anche esempi concreti di cosa è cambiato "per le tre categorie di risparmiatori delle quattro banche e della banche Venete".

Per tutti gli obbligazionisti (con rapporto negoziale diretto) "praticamente non si è fatto nulla di nuovo perchè si applicano semplicemente gli strumenti che aveva messo in piedi il vecchio governo". E cioè "rimborso forfait o arbitrato da liquidare tramite il Fitd, ma sempre vincolati dai medesimi paletti (reddito Irpeff e data di acquisto)". "Inoltre, nonostante le cose promesse in campagna elettorale, chi aveva ricevuto il suo 80% non potrà certo aspirare di recuperare il restante 20", aggiungono.

Per gli obbligazionisti con rapporto negoziale indiretto esclusi dai rimborsi dal precedente governo, rimangono esclusi anche dal nuovo: "Coloro infatti che avevano comprato da intermediario non sono stati presi in considerazione, quindi non avevano ottenuto niente prima, e neppure adesso", spiegano dall'associazione, "Ma occorre ribadire che la discriminazione tra truffati in questa vicenda non ha senso in quanto, anche a seguito delle audizioni in commissione d'inchiesta, è apparso con evidenza a tutti che la truffa è stata di sistema e non allo sportello".

Ristori parziali del 30% per gli azionisti. Ma nella misura massima di 100mila euro, a cui poi andranno decurtati tutti i dividendi storicamente percepiti. "E questo contribuirà ad abbassare sensibilmente il valore del rimborso", dice l'associzione, "Ma non solo: accettando queste cifre rinunceranno automaticamente a qualunque altra pretesa di rimborso di quanto perso in seguito ai crack. Quindi, riassumendo: al di là delle rassicurazioni del governo viene confermato l'onere della prova, ovvero la necessità di disporre di una sentenza o una pronuncia favorevole riconosciuta ufficialmente per poter accedere al fondo di ristoro.

Ma soprattutto cade il mantra delle restituzioni totali: il ristoro arriverà solo fino al 30% di quanto perso, e comunque fino a un massimale di 100mila euro".

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