Cronache

Sopravvissuto per caso ha perso moglie e figli "Sono tutti morti..."

C'era chi festeggiava il compleanno e chi ha rinviato la partenza. Bambini tra le vittime

Sopravvissuto per caso ha perso moglie e figli "Sono tutti morti..."

Roma - Il post pubblicato martedì sulla pagina Facebook dell'hotel Rigopiano, a posteriori, suona davvero sinistro: «Un martedì da sogno a Rigopiano... la neve ci regala degli scenari spettacolari!». Le immagini dell'atmosfera ovattata della struttura avvolta nel bianco, adesso, stridono con quelle drammatiche dell'albergo spazzato via dalla slavina soltanto qualche ora dopo quegli scatti.

Era un'oasi di pace, ora è il terribile scenario di una corsa contro il tempo alla ricerca di qualcuno ancora in vita. Perché, anche se sembra impossibile, i soccorritori sperano ancora nel miracolo. Fino a ieri sera erano quattro le vittime accertate, tre recuperate, una localizzata. Ma le ricerche sono andate avanti tutta la notte. Nell'hotel si trovavano 34 persone, tra cui 4 bambini. Gli ospiti registrati erano 22, mentre 8 erano dipendenti. Pare poi che ci fossero quattro persone in visita. I superstiti per il momento sono due, Giampiero Parete e Fabio Salzetta. Il primo, 38 anni, cuoco, di Montesilvano, era in albergo con la famiglia, ma quando la slavina ha travolto tutto era uscito per andare in macchina a prendere una medicina per la moglie, che è rimasta intrappolata insieme ai due figli di 6 e 8 anni. Dopo aver trascorso la notte in auto, Parete è stato trasportato in ipotermia all'ospedale di Pescara, in rianimazione, ed è fuori pericolo. Ma piange disperato per i suoi cari, con le psicologhe che lo assistono: «Sono tutti morti...» dice. Anche Salzetta, un addetto alla manutenzione dell'hotel, sta bene. Si teme invece per il destino di tutti gli altri, mentre 135 soccorritori battono la zona con le pale e con le mani, senza sosta, con l'aiuto dei cani. Ma è il silenzio a fare paura, perché da sotto la neve non arrivano voci. E ormai è passato tanto tempo. «Ci rigeneriamo e torniamo, per lo meno speriamo visto la quantità di neve che abbiamo», scriveva su Facebook martedì sera Marina Serraiocco, 36 anni, di Chieti, titolare di un negozio di bomboniere. Ora il suo nome compare tra quello degli ospiti marchigiani dell'albergo, insieme a quello del marito Domenico, poliziotto in servizio a Osimo, e del figlio di 9 anni. Il fratello di Domenico, Alessandro, lo cerca disperato sempre su Facebook: «Siamo preoccupati, era ospite della struttura con la moglie il figlio. Se avete notizie...». Chissà se anche loro erano tra i clienti pronti ad andare via, con i bagagli fatti, ad aspettare nella hall che arrivasse lo spazzaneve per aprirgli la strada. Perché è così che la valanga ha colto gran parte dei turisti del Rigopiano. Sicuramente erano in procinto di partire Luciano Caporale, 54 anni, e sua moglie Silvana Angelucci, 46 anni, entrambi parrucchieri. Perché la coppia di Castel Frentano (Chieti) avrebbe dovuto lasciare l'albergo martedì sera, ma visto il peggioramento del meteo aveva deciso di trattenersi ancora un giorno. Tra i dispersi c'è anche una coppia di ascolani, Marco Vagnarelli e Paola Tomassini, di Castignano. Per loro doveva essere una vacanza lampo di due giorni prima di ripartire alla volta di Ascoli. Non si hanno notizie neppure di Marco Tanda, 25 anni, residente a Macerata, che era nell'hotel con la fidanzata abruzzese, Jessica Tinari, anche lei tra i dispersi. A Silvi Marina, nel teramano, c'è angoscia per Stefano Feniello, 27 anni, originario della provincia di Salerno, che qualche giorno fa era arrivato sul Gran Sasso con la fidanzata, Francesca Bronzi, per festeggiare il suo compleanno. I soccorritori cercano pure Emanuele Bonifazi, 31 anni, di Pioraco, dipendente dell'hotel, e Alessandro Riccetti, 33 anni, di Terni, che lavorava come portiere di notte. Luca Marzucca, invece, fino a martedì era stato ospite dell'hotel. Ora si sente un miracolato: «Sono scioccato. Quando ho lasciato il resort la situazione era tranquilla. Il gestore della struttura era sereno.

Siamo abituati alla neve, non ci spaventa, mi aveva detto prima di salutarmi».

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