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Sordevolo, capitale del Golgota Così il paese vive di Passione

Dall'impiegata al pompiere, fino al ricercatore: tutta la popolazione recita nella rievocazione che ogni anno attira turisti fin dagli Usa

Hanno tutti una doppia vita gli abitanti di Sordevolo, paesino del Medioevo mezzo arroccato a seicento metri, sotto le Alpi di Biella. L'ingegner Celestino Fogliano è dirigente di un'azienda tessile, responsabile del personale e dello stabilimento, ha 59 anni e ha debuttato quando ne aveva cinque: «La prima volta ho fatto l'angioletto, a quindici anni ho interpretato l'angelo del prologo, a vent'anni ero san Giovanni e a venticinque Cristo. Poi nel 2001 sono passato dall'altra parte: da quindici anni sono regista».

Nella «Passione» che porta sulla scena l'intero paese del Piemonte, maestre, operai, contadini, casalinghe, commercianti, studenti, fino all'insegnante di surf che torna apposta dall'Indonesia e a una moltitudine di bambini che diventano attori, essere uno dei protagonisti è come entrare a Gerusalemme, penetrare nel palazzo di Erode, celebrare il processo nel sinedrio, essere Pilato che rimette Gesù al giudizio della folla. O salire sul Calvario per essere crocifisso e rimanere ai piedi della Croce a piangere la morte del Figlio con una lauda che risale ai tempi di Jacopone da Todi. Un'altra vita che entra nei giorni normali. «Guarda il Giuda, come stai?» dicono a uno per strada durante l'anno. Oppure: «Ecco la Maddala-iena», per salutare un'attrice che spesso si arrabbiava, quando doveva imparare la parte.

È teatro popolare eppure i turni di prove sono massacranti e se scappa un'inflessione piemontese, ed eccome se scappa visto che sono tutti di Sordevolo o poco lontano, se scappa sono guai e bisogna sottoporsi a severe sedute di dizione. Tre ore, tre volte la settimana, per entrare nel testo scritto da monsignor Giuliano Dati ispirandosi a sestine del Trecento e ottave del Rinascimento, su cui lavora anche un drappello di studiosi che ha avuto accesso all'Archivio vaticano. Perché prima di andare in scena a Sordevolo, come accade ogni cinque anni da due secoli e anche in questo 2015 (quaranta repliche nei fine settimana di giugno, luglio, agosto, settembre), in passato la «Passione» è stata recitata al Colosseo. Poi, nel 1539, Paolo III bloccò le sacre rappresentazioni: troppe liti tra romani e ebrei.

Oggi, nell'anfiteatro naturale da 2500 posti, le dispute dei Farisei e il processo a Gesù suscitano altri sentimenti e altro pubblico, in arrivo anche dagli Stati Uniti. Il comandante delle guardie a piedi che prende ordini da Pilato nella vita fa l'assicuratore, il centurione è il responsabile dei vigili del fuoco, il sommo sacerdote Caifa è un pensionato che in passato è stato anche Satana e Erode. Ci sono tre Gesù: uno insegna surf, il secondo è geometra in un'impresa edile e poi c'è il ricercatore dell'Università di Torino appena rientrato in Italia dopo anni di studio nell'Ohio. Tre donne sono la Madonna: una insegna educazione fisica, le altre due lavorano in ufficio in aziende tessili del Biellese. È una parte impegnativa la loro e sono costrette a studiare duro sin da un anno prima.

Recitano anche i cavalli. In scena ce ne sono tredici, inclusi gli animali che trainano la biga di Pilato, all'inizio dello spettacolo. Fa l'attore un asino, selezionato in una cascina di Biella per essere cavalcato da Gesù nel suo ingresso trionfale a Gerusalemme. Alla prima, il 6 giugno scorso, è venuto giù il diluvio e come tutti gli umani, anche loro, cavalli e asino, sono rimasti fino all'ultima scena, senza dare cenni di insofferenza.

E poi ci sono quaranta bambini e sembra un po' un miracolo che stiano zitti durante le sacre rappresentazioni. Hanno anche loro un cursus honorum : iniziano a recitare da diavoletti e angioletti e nel resto del tempo, invece di schiamazzare, entrano diligenti a far parte della folla, che ha un ruolo importante perché sono i suoi ondeggiamenti a dare il ritmo tragico della Passione, come nel momento della scelta tra Gesù e Barabba. Questi piccoli hanno anche una Passione dei bambini: tre appuntamenti nel corso dell'estate dove sono loro a recitare tutto.

Ma questa è già un'altra storia.

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