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Sorpresa, per uscire dallo stallo Brexit l'Europa chiama il compagno Corbyn

Il leader laburista vola a Bruxelles con una bozza che può sbloccare tutto

Sorpresa, per uscire dallo stallo Brexit l'Europa chiama il compagno Corbyn

Londra La settimana che si apre domani prevede una variazione sul tema dei finora infruttosi colloqui tra Regno Unito e l'Ue per dipanare la matassa Brexit. Jeremy Corbyn, leader del labour e principale esponente dell'opposizione, è infatti atteso a Bruxelles dove incontrerà il caponegoziatore europeo Michel Barnier. I due approfondiranno la proposta per uscire dallo stallo della Brexit che il partito laburista ha avanzato al governo inglese.

All'inizio di febbraio, in una lettera recapitata a Downing Street, Corbyn scrive che il labour è pronto a sostenere la bozza di accordo raggiunta a novembre tra Theresa May e l'Ue, a patto che siano soddisfatte le seguenti condizioni: unione doganale tra Regno Unito e Ue; allineamento al mercato comune (ma senza libertà di movimento delle persone); difesa dei diritti dei lavoratori e ambientali dinamica, nel senso dell'ordinamento inglese che recepirà le normative europee; partecipazione di Londra ad agenzie europee e programmi comuni. Tutto questo da inserire nella dichiarazione politica di accompagnamento, non vincolante legalmente, e senza modificare il testo dell'accordo raggiunto a novembre e bocciato dal parlamento inglese. La clausola di backstop, per impedire il ritorno a un confine fisico in Irlanda, sarebbe quindi mantenuta. Musica per Bruxelles con Donald Tusk che la settimana scorsa affermava che la proposta di Corbyn potrebbe aiutare a superare il punto morto cui si è giunti. Il leader laburista incontrerà anche Guy Verhofstadt, coordinatore del Parlamento Europeo per la Brexit. Questo tour diplomatico non è stato accolto con favore da Theresa May che sarà a Bruxelles per continuare la trattativa con l'Ue. Il timore del governo inglese è che questi colloqui paralleli portino a una posizione di compromesso che, appoggiata dai deputati conservatori europeisti, possa avere la maggioranza nel parlamento di Londra. Scavalcando quindi le posizioni del primo ministro inglese e minandone la forza negoziale.

L'improvviso attivismo politico di Jeremy Corbyn sul fronte Brexit rappresenta una decisa inversione di marcia rispetto al passato. Ideologicamente da sempre contro un'Europa ritenuta troppo liberista, la dirigenza laburista cerca ora di lasciarsi alle spalle l'immagine di chi non si è impegnato attivamente per traghettare il Paese fuori dall'Ue. Obiettivo, le molte circoscrizioni elettorali in bilico, in cui non c'è una forte maggioranza conservatrice ma dove è radicato il sentimento pro Brexit. Con un occhio ai sondaggi che rimangono favorevoli ai Tories e la mente alle prossime elezioni.

Mancano 40 giorni.

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