Cronache

L'iniziativa del «Giornale»: paghiamo noi le cure all'agente

Lo Stato non paga le protesi all'artificiere che ha perso la mano a Firenze. Ci pensano i lettori de "Il Giornale"

L'iniziativa del «Giornale»: paghiamo noi  le cure all'agente

Paghiamo noi le protesi e le altre cure mediche a Mario Vece, il poliziotto fiorentino investito in pieno la mattina di Capodanno dall'ordigno che stava cercando di disinnescare. Il Giornale ha deciso di intervenire in prima persona nella campagna di solidarietà che da tutta Italia si è mossa per aiutare l'artificiere rimasto vittima dello scoppio, e che è stato mandato dallo Stato in prima linea senza uno straccio di assicurazione.

Ad aiutare Vece saranno, in realtà, i nostri lettori: i lettori che tre anni fa risposero con entusiasmo al nostro appello per sostenere le spese mediche e legali di poliziotti e carabinieri chiamati a pagare di tasca propria per avere fatto il proprio dovere. All'appello - lanciato sull'onda di alcuni sconcertanti episodi di cronaca - i lettori del Giornale risposero con una generosità superiore a ogni aspettativa. Nell'arco di pochi mesi affluirono sul conto corrente oltre 580mila euro, che da allora sono stati messi a disposizione di trentatrè appartenenti alle forze dell'ordine, o - purtroppo - in alcuni casi delle famiglie di agenti morti in servizio: come quella di Antonio Crisafulli, caduto mentre soccorreva le vittime di un incidente stradale, o di Luca Tanzi, che perse la vita mentre aiutava gli alluvionati in Sardegna nel 2016; ma è rilevante anche il contributo offerto per le spese legali di poliziotti finiti sotto processo per avere usato le armi durante scontri a fuoco con malviventi.

Gli stanziamenti, vagliati uno per uno dai garanti dell'iniziativa, sono proseguiti in silenzio, in tutti questi mesi. «Se non ci fosse stato Il Giornale - ebbe a dire il poliziotto Alfio Paradiso, finito sotto processo per gli scontri di piazza del novembre 2012 a Roma - avrei dovuto vendere la casa sulla quale a fatica, tutti i mesi, pago un mutuo trentennale». Ora sul conto corrente vi sono ancora circa 270mila euro, pronti per essere usati per i fini cui i lettori li hanno destinati.

E ieri è stato deciso che Mario Vece rientra appieno tra i beneficiari di questa impressionante gara di solidarietà.

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