Cronache

Spari ai ladri, l'accusa dei pm: colpi sparati dal basso verso l'alto

I difensori dell'avvocato: voleva solo proteggere i genitori

Spari ai ladri, l'accusa dei pm: colpi sparati dal basso verso l'alto

Dodici colpi di cui tre mortali che lo hanno raggiunto alle spalle. Esplosi dal basso verso l'alto. L'autopsia sul cadavere di Domenico Bardi, il ladro 41enne del rione Traiano (Napoli) ucciso a Latina durante un tentativo di furto, ha chiarito e confermato in parte alcuni punti emersi nella primissima ricostruzione dei fatti. Quando chi ha impugnato la pistola, il civilista Francesco Palumbo, indagato per omicidio volontario dal pm Simona Gentile, ha raccontato agli investigatori di aver sparato in aria proprio nel momento in cui Bardi scendeva le scale dell'appartamento dei genitori di Palumbo. Erano stati il padre e la madre ad avvertirlo dell'arrivo sul cellulare di un preoccupante messaggio d'allarme. Palumbo, che detiene l'arma regolarmente, è entrato nell'appartamento e ha sorpreso il terzetto di ladri in azione. Due sono riusciti immediatamente a fuggire mentre l'ultimo si è attardato ed è stato colpito.

Il legale che assiste Palumbo, l'avvocato Leone Zeppieri, ha parlato di una dinamica confusa e di grande concitazione di quegli attimi; aspetti che ora dovranno essere ulteriormente scandagliati nell'ambito della perizia balistica che dovrà «ridisegnare» la scena del crimine e coniugarla con le risultanze dell'autopsia. Palumbo, secondo il difensore, avrebbe rivolto la calibro 9x21, verso l'alto per spaventare i malintenzionati. Alcuni colpi tre mortali hanno centrato Bardi perforandogli i polmoni. Il 41enne è deceduto quasi all'istante. L'esito dell'esame sul cadavere ha escluso qualsiasi possibilità di soccorso nei suoi confronti ma la «lettura» del cadavere non è terminata con l'esame di ieri, durato 5 ore; e questo perché altri approfondimenti dovranno essere vagliati fino al momento della consegna al sostituto procuratore della relazione conclusiva da parte del consulente tecnico Tommaso Cipriani, che avverrà tra un paio di mesi. Così come altre valutazioni saranno avanzate dal perito, incaricato dalla famiglia Bardi, Maurizio Saliva. Certo è che bisognerà capire perché Palumbo abbia deciso di vuotare il caricatore, la polizia scientifica ha trovato dodici colpi nell'abitazione, invece di limitarsi come affermano i familiari del ladro, che non aveva precedenti specifici se non una vecchia violazione di domicilio a un colpo a scopo dimostrativo. Sarà ora compito del pm Gentile, letta l'informativa conclusiva della polizia giudiziaria, valutare la condotta di Palumbo al quale, in un primo momento, era stata contestata l'accusa di «eccesso colposo di legittima difesa» poi tramutasi in «omicidio volontario».

Ma le indagini sono ancora nella fase iniziale e tutto il materiale probatorio dev'essere ancora analizzato.

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