Politica

Spari in un liceo, bomba al Fmi A Parigi una tranquilla mattinata di terrore

Francesco De Remigis

Fuori dai radar della polizia. Senza precedenti, ma noto al sindaco di Grasse Jérôme Viaud. È il primo cittadino a far sapere di conoscere il 17enne arrestato ieri con l'accusa di tentato omicidio dopo ore di paura in una scuola francese. Presa d'assalto con un fucile a pompa da uno studente, entrato nel liceo Tocqueville sparando all'impazzata e ferendo tre persone. Il bilancio salirà a otto nei tentativi di fuga. Un attacco, quello nella capitale del profumo, che per qualche ora ha fatto ripiombare la Francia nell'incubo terrorismo, costringendo la prefettura a diramare l'allerta in tutta la città. «Nessun legame con il terrorismo», fanno sapere le autorità. Stava andando in scena la vendetta di un alunno verso il preside, con cui ci sarebbe stato un diverbio tempo prima.

Figlio di un consigliere comunale della cittadina a pochi chilometri da Cannes e Nizza, vantava cattivi rapporti con altri studenti e aveva con sé anche una pistola e due granate. ll padre, ex militante del Front National, ora con i Républicains, ha espresso solidarietà per professori e parenti dei ragazzi colpiti. Ma l'attenzione si è spostata dal dramma alle sue possibili cause, con durissime accuse al genitore: come l'aver ignorato le immagini che il figlio postava sui social.

Su Facebook, il video di un ragazzo mascherato che impugna una pistola: spara verso l'obiettivo. Se la punta alla tempia e preme di nuovo il grilletto. L'arma è scarica. Non succede nulla. Un gioco, una provocazione prima della sparatoria. «Aveva consultato video di uccisioni di massa nello stile americano», spiega il ministero dell'Interno, in particolare la strage del 1999 alla Columbine High School (13 morti). Solo alle 16.24 la polizia annuncia la fine del blitz, mantenendo un perimetro di sicurezza intorno alla scuola mentre anche un ordigno con della polvere nera, da lui lasciato, veniva individuato e disinnescato.

Sotto accusa il sistema di sicurezza. Christiane Estrosi, presidente della Regione Paca, considera «inconcepibile che si possa entrare in un plesso scolastico con armi bianche o da fuoco». François Hollande ricorda che la Francia è in Stato di emergenza e lo sarà fino al 15 luglio. Sarà il prossimo presidente, col nuovo Parlamento, a deciderne estensione o conclusione, dice al termine di una giornata segnata anche da un altro evento. Un petardo esploso ieri mattina nella sede francese del Fondo monetario internazionale (Fmi).

Due giorni fa un gruppo anarchico greco aveva rivendicato un'azione simile a Berlino contro l'Ue e le misure di austerità volute dal Fondo.

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