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Lo stadio della Roma spacca i Cinque stelle Grillo blinda la Raggi

Lombardi: "No alla grande speculazione". Ma il blog la stoppa: pensa al Parlamento

Lo stadio della Roma spacca i Cinque stelle Grillo blinda la Raggi

Il progetto dello stadio della Roma accende, ancora una volta, lo scontro tra le diverse anime del Movimento Cinque Stelle. È la deputata Roberta Lombardi, con un post su Facebook, a mettere il cappello sulla protesta di una parte degli attivisti romani. Si chiede Lombardi: «Se non è questa una grande colata di cemento, allora cos'è?». L'attacco è frontale: «Questo non è un progetto per la realizzazione di uno stadio, questo è un piano di speculazione immobiliare che una società statunitense vuole portare avanti ad ogni costo in deroga al nostro piano regolatore, nell'esclusivo interesse di fare profitto sulle nostre spalle».

Le parole della deputata pentastellata rispecchiano i timori espressi da un gruppo di esponenti del Movimento Cinque Stelle a Roma. Dalla «base» in molti pensano che l'operazione dello stadio a Tor di Valle «rappresenti una speculazione finanziaria». E mettono nel mirino proprio la società proponente del progetto che sarebbe «partecipata all'80 per cento da società di intermediazione bancaria». Continua Lombardi: «Siamo arrivati al governo della Capitale garantendo che avremmo segnato un punto di discontinuità con il passato. Questo progetto, approvato dall'ex giunta Marino, non è realizzabile. Lo dico da romanista convinta, come sanno molti di voi, ma qui dobbiamo fare tutti uno sforzo in più e capire che si sta parlando della nostra città». La richiesta è la stessa di quella degli attivisti, guidati dall'architetto Francesco Sanvitto: «Annullare la delibera firmata da Marino, che stabilisce la pubblica utilità». Nel documento che i «postini» dei meetup consegneranno alla sindaca si spiega che la «pubblica utilità» starebbe nel non farlo lo stadio. E soprattutto nel non realizzare il Business Park e gli uffici direzionali previsti in un «area a forte rischio idrogeologico».

A gelare le pretese dei «ribelli», però, ci pensa Beppe Grillo tramite il suo Blog. In coda a un post del deputato Manlio Di Stefano c'una postilla: «Sullo stadio della Roma decidono la giunta e i consiglieri. I parlamentari pensino al loro lavoro». Nel pomeriggio arriva il dietrofront della Lombardi: «Verso la giunta e l'amministrazione il massimo sostegno, tant'è che i dubbi espressi dalla sottoscritta sul progetto sono gli stessi evidenziati da Virginia nel post apparso due giorni fa sul blog di Grillo». Beppe, intanto, lunedì sarà a Roma, nel quartier generale dell'Hotel Forum. Il garante incontrerà i parlamentari ed è in programma anche un vertice con la Raggi: all'ordine del giorno i prossimi passi da compiere per lo stadio e la strategia sulla terza polizza sottoscritta da Salvatore Romeo in favore della sindaca, che ieri ha presentato un esposto in Procura contro l'ex fedelissimo. Il quale, secondo il nuovo regolamento del Comune, rischia il licenziamento. Sempre nel pomeriggio di ieri, invece, si sono riuniti davanti al Campidoglio i sostenitori della Raggi. Indossando pettorine con un cuore e la scritta «Virginia non sei sola» hanno scandito slogan come «Virginia cambiamo tutto». La sindaca è poi uscita da Palazzo Senatorio e ha incitato i supporter: «Non molliamo, non molliamo». La giornata si conclude con un altro post sul blog, firmato da Virginia Raggi, che parla di «macchina del fango che non si è fermata mai». E conclude: «Insieme stiamo dando nuova linfa a questa città. Avete urlato Avanti. E noi andremo avanti. Non ci fermeremo. Grazie.

Non sono sola perché voi siete con me».

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