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Stalking, salta il "bianchetto" per cancellare il reato

Grazie all'iniziativa e all'insistenza di Mara Carfagna (Forza Italia) il governo ha modificato una norma che prevedeva la possibilità di estinguere il reato di stalking pagando 1500 euro

Stalking, salta il "bianchetto" per cancellare il reato

Il governo è corso ai ripari ponendo fine al problema creato dalla riforma del sistema penale, che permetteva la possibilità di estinzione del reato di stalking a fronte di un risarcimento economico. In pratica a uno stalker sarebbe bastato pagare 1500 euro per poter riavere la fedina immacolata. Un'applicazione per certi versi incomprensibile (vista la gravità del reato) della cosiddetta giustizia riparativa, con il reato di stalking che, dal 4 agosto scorso, rientrava tra i reati estinguibili.

La prima a denunciare i rischi dell'applicazione di questa norma era stata Mara Carfagna (Forza Italia). Lo aveva fatto presentando, alla Camera, una proposta di legge volta ad escludere i reati di stalking da quelli estinguibili con il denaro. La proposta, avanzata il 28 luglio scorso, cominciò a farsi strada.

Prima che i parlamentari della maggioranza si svegliassero, accettando di inserire la correzione nel decreto fiscale, c'è voluto del tempo e, purtroppo, il verificarsi degli effetti negativi della norma su un caso concreto. A Torino, infatti, un giudice ha decretato lo "sbianchettamento" della fedina penale di uno stalker versando la somma di 1500 euro, anche se la vittima aveva detto di non volere quei soldi.

Boschi: stalking non è come gli altri reati

"Questa mattina - scrive su Facebook la sottosegretaria alla presidenza del Consiglio, Maria Elena Boschi - ho presentato a nome del governo un emendamento per escludere il reato di stalking dal novero dei reati estinguibili con condotta riparatoria, vale a dire quei reati estinguibili anche tramite il risarcimento alle vittime. Noi siamo convinti - prosegue - che lo stalking non possa essere considerato alla stregua di altri reati. Non è un reato come un altro per tutte quelle donne che ogni giorno hanno paura di uscire di casa e la cui dignità è stata lesa in profondità per il resto della vita. Non lo è - sottolinea Boschi - per tutte quelle vittime che hanno il terrore di controllare il telefono, di portare i propri figli a scuola, di andare al lavoro e di tornare a casa da sole la sera, pagando ogni giorno le conseguenze dei traumi subiti. In un Paese libero la libertà personale viene prima di tutto.

Compito dello Stato è garantire questo diritto a tutte".

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