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È stallo gialloverde anche sulle poltrone di Agcom e Privacy

È stallo gialloverde anche sulle poltrone di Agcom e Privacy

Il governo in lite continua su tutto, è stato finora piuttosto lesto nell'accordarsi in tema di nomine. Sulle scelte per Garante della privacy e Autorità per le comunicazioni invece i tempi si vanno allungando. Caselle fondamentali, perché privacy e digitale sono diventati temi di primaria importanza. Milena Gabanelli ha fatto notare come il ruolo dell'Agcom sarà centrale per una questione di interesse strategico come la rete in fibra che sta realizzando Open Fiber, controllata di Cassa depositi e prestiti ed Enel. Ma l'Agcom scenderà in campo anche per la rete 5G e per i meccanismi della blockchain, grande passione di Davide Casaleggio. Il quale è certamente interessato anche ad avere un Garante della privacy «morbido» visti i ricorrenti problemi della piattaforma Rousseau.

Al momento però la partita appare ancora aperta, tanto che non è stata fissata dai presidenti delle Camera una data per il voto congiunto che dovrà eleggeranno i quattro componenti del collegio del Garante che, a loro volta, sceglieranno al loro interno un presidente. Non a caso, i rumors indicano un nome gradito al M5s per la presidenza del Garante. Due i nomi dati in pole position. Oreste Pollicino (nella foto), docente della Bocconi ed esperto di privacy, ha tenuto a ribadire la propria indipendenza quando è venuto fuori che aveva lavorato come consulente di Facebook all'interno dello studio Portolano Cavallo, difensore del gigante dei social network nella causa contro Tiziana Cantone, la giovane donna suicida dopo la diffusione di sue immagini hard. Pollicino ha specificato di aver lavorato l'ultima volta per Facebook nel 2013 e di aver rimesso definitivamente il mandato a maggio 2019. Sta di fatto che sul sito dello studio Portolano Cavallo, la pagina dedicata al ruolo del professor Pollicino, era «Of Counsel» dello studio, è magicamente sparita, un «diritto all'oblio» applicato forse in ossequio al principio che per essere indipendenti bisogna anche apparire tali. Sta di fatto che i Cinque stelle starebbero pensando anche all'avvocato Guido Scorza, già ospite delle Leopolde renziane, ma da tempo vicino al M5s. Anche lui, come Pollicino, probabilmente non sarebbe sgradito ai big del web, avendo sostenuto la campagna pentastellata contro la norma europea sul copyright osteggiata con spiegamento di mezzi da Google. Sembra tramontata la stella di Stefano Aterno, altro avvocato gradito alla Casaleggio. Il Pd potrebbe offrire una sponda per avere un proprio uomo nel collegio. Resta poi il nome di Giuseppe Busia, vicino al premier Conte.

Per l'Agcom invece gira il nome di Zeno Zencovich, uno dei massimi esperti italiani di diritto dei media e nuove tecnologie e sicuramente gradito al centrodestra.

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