Cronaca giudiziaria

Statale e San Raffaele, i rettori vanno a giudizio. "Pilotavano i concorsi"

Franzini, Gherlone e tre primari spartivano le cattedre. La difesa: "Noi sempre corretti"

Statale e San Raffaele, i rettori vanno a giudizio. "Pilotavano i concorsi"

Concorsi universitari pilotati: per questa ipotesi di reato andranno a processo il rettore dell'Università Statale di Milano, Elio Franzini, e quello dell'Università Vita-Salute del San Raffaele, Enrico Felice Gherlone. Il rinvio a giudizio è stato deciso ieri dal gup Cristian Mariani, accogliendo la richiesta dei pm Carlo Scalas e Bianca Baj Macario. La prima udienza è fissata per il 5 luglio davanti alla Decima sezione penale del Tribunale. «Ho sempre operato per difendere esclusivamente il bene dell'università e della sanità pubbliche», sottolinea Franzini.

Il gup ha riconosciuto la ricostruzione della Procura e tutte le accuse contestate nell'inchiesta. Insieme ai rettori saranno processati tre primari, anche loro coinvolti nella vicenda. Sono tutti finiti sotto inchiesta in una delle tranche dell'indagine milanese su presunti concorsi pilotati negli atenei, in particolare nelle facoltà di Medicina. In un altro filone, del tutto autonomo, delle indagini sulle presunte «concorsopoli» è indagato anche l'infettivologo Massimo Galli. Nei suoi confronti le iniziali contestazioni sono state ridimensionate dagli stessi pm ed è rimasto in piedi solo un episodio di turbativa d'asta e falso relativo al Sacco. Per Galli è stato chiesto il rinvio a giudizio e si attende l'udienza preliminare.

Franzini e Gherlone sono imputati per turbata libertà nel procedimento di scelta del contraente. Franzini, che risponde anche di falso, sarà processato per due concorsi per un posto da professore ordinario di Urologia, uno al San Paolo e l'altro all'ospedale San Donato. Gherlone invece risponde solo in relazione al bando per il posto al San Paolo. Rinviati a giudizio inoltre Francesco Montorsi, urologo e professore ordinario all'Università Vita-Salute del San Raffaele, Stefano Centanni, ordinario di malattie dell'apparato respiratorio all'Università degli Studi di Milano, e Marco Carini, urologo all'Università di Firenze e presidente della commissione giudicatrice nel concorso oggetto dell'inchiesta. La vicenda risale al 2020-'21. Il capo di imputazione riporta come si sarebbero svolti i fatti, secondo gli inquirenti. Franzini e Carini si sarebbero messi d'accordo per far vincere al candidato voluto dal docente fiorentino un primo concorso bandito dalla Statale per un posto al San Paolo. Per questo «una ventina di professori membri del collegio degli urologi decidevano di fare ostruzionismo» presentando «tutti domanda per quella posizione» in modo da mandare a monte il progetto. Successivamente i due gruppi contrapposti si sarebbero a loro volta accordati: sarebbe stato bandito un secondo concorso per un posto analogo, ma questa volta al policlinico San Donato con una tempistica che avrebbe consentito a Carini di «condurre entrambe le procedure selettive in favore di vincitori» già designati. Così al San Paolo sarebbe andato il candidato di Carini e al San Donato quello voluto da Montorsi (il quale solo al bando del secondo concorso avrebbe ritirato e fatto ritirare le candidature ostruzionistiche per il San Paolo).

Il rettore della Statale ha inviato una lettera al personale dell'ateneo: «Quasi sollevato per il fatto che si possa finalmente fare chiarezza sulla vicenda specifica - scrive Franzini -, con la consueta responsabilità con cui ho sempre servito la comunità della Statale e con il profondo senso istituzionale che ha sempre guidato la mia condotta, rinnovo l'impegno a completare il mio mandato rettorale».

Poi aggiunge: «Ribadisco serenamente la volontà di dimostrare, nelle opportune sedi istituzionali, la correttezza delle mie azioni e la totale mancanza di interessi privati che le hanno guidate».

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