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"Lo Stato è un cattivo papà. Così io non trovo impiegati"

L'ad di Falcon: "Se si versano soldi per non far nulla, nessuno è più disposto a imparare un mestiere"

"Lo Stato è un cattivo papà. Così io non trovo impiegati"

Il reddito di cittadinanza per molti imprenditori è un vero cortocircuito della nostra economia, capace solo di formare una generazione di fannulloni. O come dice Daniele Pescara, 32 anni, ceo di Falcon Advice, società con sede a Padova e Dubai, che dal 2016 si occupa di aiutare le aziende italiane ad espandersi ed investire nel Golfo Persico, «la ricetta perfetta per un futuro basato sul nulla». La Falcon, partita da zero 4 anni fa, oggi fattura quasi un milione di euro all'anno e conta su 20 professionisti. Come molti altri imprenditori anche Pescara si è scontrato con questo fenomeno.

Pescara, è capitato anche a lei?

«Molte volte. Cercavamo delle figure da inquadrare. Il minimo requisito era liceo classico o scientifico e un po' di esperienza».

Sarebbero stati subito assunti?

«Certo, dopo 30 giorni di prova retribuiti, con uno stipendio base di 800 euro al mese. Eppure niente».

Forse perché è la stessa cifra del reddito di cittadinanza?

«Sarà per quello visto che molti hanno preferito starsene a casa piuttosto che imparare un mestiere. Perché devo lavorare per la Falcon a 800 euro al mese quando posso avere gli stessi soldi senza fare niente?»

Piuttosto avvilente.

«Molto peggio. Io sono scandalizzato da tutto questo. Ci sono potenziali professionisti privi di una scala valoriale. Giovani laureati senza passione, con l'unico scopo di arrivare a fine mese, oppure ragazzi il cui unico obiettivo è fare l'influencer. Non hanno voglia di mettersi in gioco perché, a loro dire, non gli conviene».

E lo Stato?

«Lo Stato disincentiva non tanto il lavoro ma, peggio, l'amore per il lavoro. Perché per arrivare a costruire una carriera devi innamorati del processo».

Come giudica il reddito?

«L'Italia è come un cattivo papà, autoritario quando non serve, vedi il green pass, che poi impartisce lezioni sbagliate ai suoi figli. E comunque lo Stato non ha interesse a toglierlo».

Come?

«Vedo queste scene: entrano al tabacchi, con 200 euro del reddito pagano le bollette, con il resto comprano sigarette e gratta e vinci. Rientra tutto. È la formula del discount».

Cioè?

«Negli anni Novanta davanti ai discount ti davano un buono da 10mila lire per la spesa se votavi per quel partito.

Poi però tutta la società è diventata un discount».

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