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Lo statuto di Rousseau: Davide Casaleggio è il capo assoluto del M5S

Il Foglio pubblica in esclusiva lo stututo dei Cinque Stelle: Casaleggio risulta presidente, consiglio d'amministrazione, tesoriere e assemblea

Lo statuto di Rousseau: Davide Casaleggio è il capo assoluto del M5S

Un'unica persona. E tutto il potere in mano sua. Il Foglio pubblica in esclusiva lo statuto dell'associazione Rousseau, che controlla i voti online del Movimento 5 stelle, e spunta fuori che il padre padrone dell'intera macchina è solo Davide Casaleggio. In lui coincidono infatti il presidente, il consiglio d'amministrazione, il tesoriere e persino l'assemblea.

Rousseau ha lo scopo di "promuovere lo sviluppo della democrazia digitale nonché di coadiuvare il Movimento 5 stelle" nella sua azione politica. Un ruolo centrale, insomma, nella vita dei Cinque Stelle. Perché è da qui che passa ogni voto pubblico che scandisce la vita el movimento. Le parlamentarie, per esempio, sono state fatte proprio qui. Peccato che tutta la "struttura" venga controllata da una sola persona. Altro che trasparenza.

Come ricostruisce il quotidiano diretto da Claudio Cerasa, l'atto costitutivo di Rousseau sarebbe stato firmato qualche giorni prima della morte di Gianroberto Casaleggio nella clinica dove è ricoverato. Prima di allora l'associazione era composta da due persone e una sola famiglia. Dopo aver versato due quote da 150 euro per costituire il fondo iniziale, Gianroberto e Davide erano, infatti, diventati rispettivamente il presidente e il vicepresidente. Non solo. Erano entrambi componenti dell'assemblea e membri del consiglio direttivo. A Davide era andata anche la carica di tesoriere.

"L'obiettivo dello statuto, date le condizioni di salute del padre, è assicurare al figlio il controllo perpetuo e assoluto su Rousseau", si legge sul Foglio che oggi hapubblito in esclusiva il contenuto dello statuto. È da qui che si vede chiaramente come il potere di Davide Casaleggio sia stato blindato ad hoc da un paio di articoli, il 6 e il 13, che gli hanno consegnato "eternamente i ruoli e le funzioni più importanti". Perché, alla morte del padre, Casaleggio junior resta il solo fondatore della baracca. Nell'associazione possono entrare, in base all'articolo 6, soltanto le persone "la cui ammissione è deliberata dal Consiglio direttivo". Peccato che, in base all'articolo 13, "il presidente del consiglio direttivo è nominato dall'Assemblea tra i soci fondatori".

Tutte queste cariche sono, infatti, nelle mani di una sola persona.

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