Cronache

Stiamo diventando il forno del pianeta

Da oggi caldo quasi tropicale. E secondo gli scienziati l'Italia è il Paese che negli anni si surriscalderà più di tutti

Stiamo diventando il forno del pianeta

Chissà se saranno soddisfatti quelli - e sono tanti - che lamentano una primavera gelida, grigia e piovosa. Quelli che auspicano l'arrivo anticipato del caldo, magari per svignarsela nei fine settimana di maggio. A quanto pare saranno serviti di pelo e contropelo. Volevate il caldo? Ne è in arrivo uno esagerato. Da domani e per i prossimi sette-dieci giorni l'Italia centromeridionale sarà investita da una micidiale e anomala ondata di caldo africano. Al Cairo patiranno i 46 gradi all'ombra; nel nostro piccolo (soprattutto nelle aree interne della Calabria e della Sicilia) toccheremo i 36. Tanto per gradire. «Le città più calde - spiega Francesco Nucera di 3B Meteo - saranno Foggia, Matera, Cosenza, Catania e Nuoro».

Al Nord, invece, si rimarrà al fresco relativo. È la solita, banalissima solfa dell'Italia divisa in due dal clima. Del resto è sempre stato così. A Milano e Torino non si supereranno i 27 gradi che, comunque, sono ben oltre la media stagionale (22). Un andazzo, questo del caldo in anticipo, che non è proprio una novità. Più o meno si sta ripetendo lo scenario del maggio 2013. Da Milano a Palermo mai sotto i 24 gradi. Ma negli ultimi 20 anni Roma (ad esempio) non aveva mai sperimentato i possibili 30 gradi prima di metà maggio. Ci sarà da boccheggiare.

Dunque, ricapitolando, la notizia è che al centrosud l'estate è arrivata con un mese e mezzo di anticipo. Probabilmente non se ne andrà più. Questa ondata di caldo non sarà l'unica di maggio. «Le ondate di caldo - sottolineano da 3BMeteo - potrebbero far cambiare la percezione avuta fin qui di un anno piuttosto freddo». Freddo? Non parrebbe. Gli ultimi dati elaborati dall'istituto di scienza dell'atmosfera e del clima del Cnr di Bologna (dove è attivo un prodigioso gruppo di climatologia storica) sono piuttosto inquietanti perchè ci coinvolgono direttamente. Secondo loro viviamo in un Paese che si surriscalda più velocemente del resto del mondo. Da noi, complice il Mediterraneo, la temperatura media dall'inizio del Novecento è salita di 1,4 gradi. Il doppio rispetto al pianeta (0,74). Non solo. C'è un secondo dato relativo alle precipitazioni, che sono diminuite del 5% in mezzo secolo. Ora sono concentrate e torrenziali.

Spiega Michele Brunetti del Cnr: «La penisola manifesta un riscaldamento doppio perchè l'area mediterranea in cui è inserita reagisce in maniera più accentuata rispetto ad altre regioni, trovandosi in un punto di transizione tra la fascia tropicale e le medie latitudini. Inoltre, più in generale, l'aumento delle temperature tende a spostarsi a nord». Conseguenza tipo? Le coltivazioni di vino si stanno estendendo a latitudini sempre più elevate. La vite troverebbe il clima adatto più in alto, passando dai 200 metri attuali ai 450.

Funivia permettendo.

Commenti