Cronache

Strage dei morti di sonno. Ogni giorno l'abbiocco uccide tre automobilisti

Le "apnee ostruttive notturne" causano mille vittime all'anno: il costo sociale è di oltre 6 miliardi di euro

Strage dei morti di sonno. Ogni giorno l'abbiocco uccide tre automobilisti

Scrivere sui display autostradali Attenti ai colpi di sonno! , è un po' come scrivere sulla spiaggia a Ferragosto: Attenti ai colpi di sole! . Insomma, parole al vento (a proposito, Attenti ai colpi di vento! ndr). Perché i colpi di sonno (così come i colpi di sole, e pure i colpi di vento) arrivano in maniera imprevista. E imprevedibile. Su questi «avvisi» di pseudo-prevenzione ci hanno campato generazioni di cabarettisti; irresistibili, sul tema, i monologhi ad esempio di Gioele Dix nei panni dell 'automobilista incazzato e di Simone Schettino, alias il fondamentalista napoletano .

Ma qui c'è poco da ridere. Il problema è gravissimo. «I colpi di sonno in Italia sono causa di oltre mille morti l'anno, quasi tre al giorno, e di 120 mila feriti, con un costo sociale valutato in oltre 6 miliardi di euro», lancia l'allarme il professore Francesco Peverini, direttore scientifico della Fondazione per la ricerca e la cura dei disturbi del sonno. Non si tratta di numeri buttati lì a casaccio, ma di dati ufficiali frutto dell'analisi statistica su «Incidenti stradali in Italia e le loro cause», curata da Aci e Istat. Anche se, «sorprendentemente» - denuncia Peverini - l'analisi non menziona mai tra le cause di incidente automobilistico gli effetti dei colpi di sonno al volante. «Questi - prosegue l'esperto - sono connessi, infatti, alla subdola e latente sindrome delle apnee ostruttive notturne, che non permette un sonno ristoratore. I dati statistici si limitano, invece, a riportare solo la “distrazione“ come prima causa di incidenti viari».

Secondo gli specialisti, «tra le principali conseguenze delle apnee notturne, di cui soffrono non meno di due milioni di italiani, vi sono proprio l'eccessiva sonnolenza diurna e il colpo di sonno al volante»; al punto da indurre la Commissione Europea a diramare, nel luglio scorso, una direttiva che dal 1° gennaio 2015 introduce «l'obbligo di specifiche misure di prevenzione per i conducenti».

Ma leggi draconiane a parte, forse il miglior consigliere resta sempre il buonsenso, depurato magari dall'ampia gamma di banalità modello web-vademecum del tipo: «Prima di mettersi in viaggio dovranno essere banditi categoricamente cibi grassi o elaborati, che richiedono grossi sforzi digestivi. Via libera, dunque, a pasta in razioni moderate, ma vanno bene anche il riso, le verdure, la frutta, i biscotti, l'acqua». I dietologi «anti-colpo di sonno» della rete cliccano imperterriti, senza mai rischiare di addormentarsi: «No a fritture, compresi i panini ripieni all'inverosimile conditi con salse pesanti da digerirsi. No all'alcol in viaggio, no anche al vino che oggi viene rivalutato nelle nostre diete. Attenzione anche ai farmaci: molti hanno come controindicazione proprio la sonnolenza, quindi è bene documentarsi prima di metterci al volante».

Altro «nemico da evitare»: il caldo. Ma anche per questo, i saggi di Internet hanno la «dritta» giusta: «Visto che tutte le auto moderne hanno il climatizzatore, vi invitiamo ad usarlo perché chi guida in condizione di eccessiva temperatura ne soffre, ha riflessi più ritardati e perdendo elettroliti con la sudorazione diventa meno attento e più facile vittima del sonno. Il tutto senza esagerare, perché creando poi eccessivi sbalzi con l'esterno si potrebbero avere dei giramenti di testa quando si scende dall'auto. Ultimo, e forse più importante, consiglio è quello di fare delle soste. Vi accorgete di essere stanchi? Bene, allora fermatevi per dormire un po'». Roba da Zelig.

A questo punto, per piacere, ridateci Gioele Dix e Simomne Schettino.

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