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La strana storia della ministra sposa del capitano dell'Esercito

Il marito della Trenta (Difesa) segue i contratti con l'industria pesante: ha appena chiesto il trasferimento

La strana storia della ministra sposa del capitano dell'Esercito

Elisabetta Trenta, 51 anni, è il nuovo ministro della Difesa del governo gialloverde targato Giuseppe Conte. Luigi Di Maio aveva annunciato il suo nome già alcuni mesi fa, quando costituì la squadra del possibile esecutivo 5 stelle. Originaria di Velletri, dove attualmente il fratello Paolo è candidato sindaco il 10 giugno, la Trenta è docente universitaria e vice direttore di un master in intelligence e sicurezza.

Il quotidiano belga Le Point ha recentemente scritto che il nuovo ministro è «presidente della SudgestAid, che recluta mercenari per il vicino Oriente». Insomma, la società, che non è altro che una realtà che collabora con la cooperazione italiana, recluterebbe contractor per la Libia. In realtà la nuova titolare del dicastero della Difesa è dipendente della piccola realtà che fa parte di Link Campus University, società peraltro poco attiva, ultimamente. Così poco attiva che non ha neanche più un suo sito internet. La Trenta in passato è stata presidente del consorzio Criss (Consortium for research on intelligence and security services), creato da Gianpiero Spinelli, colui che arruolò i quattro contractor italiani poi rapiti in Irak tra i quali Fabrizio Quattrocchi, poi barbaramente ucciso. Spinelli pare abbia raccontato di essere stato ingaggiato «da SudgestAid per recuperare i missili terra-aria sottratti dagli arsenali di Gheddafi e segnalati dai servizi segreti. Insomma, una questione nazionale in mano ai privati», scrivono alcune testate riferendosi a fatti del 2012. Ma da tempo il ministro ha lasciato l'incarico.

In queste ore, oltretutto, in moltissimi parlano di un possibile conflitto di interessi nell'assegnazione del ruolo. La nuova titolare del dicastero che guida le forze armate è infatti sposata con un capitano dell'Esercito, che attualmente ricopre il ruolo di aiutante nell'ufficio del generale Carlo Magrassi, a Segredifesa. Magrassi da molti era considerato uomo di fiducia di Renzi e Lotti, quando era in essere il penultimo governo. A non piacere sarebbe il fatto che proprio da quell'ufficio partono i contratti col mondo dell'industria della Difesa.

Ma è notizia di ieri che Claudio, il marito del ministro, non appena appresa la notizia della nomina della moglie avrebbe chiesto di essere spostato ad altro incarico. Il generale Marco Bertolini, ex capo del Coi, ha scritto: «Completeranno la distruzione delle forze armate con queste incompetenti allo sbaraglio. D'altronde ormai è un dato acquisito, se non sei donna non puoi fare il ministro della Difesa». E relativamente al fatto che la Trenta sia ufficiale della riserva selezionata dell'Esercito ha chiarito: «Ci siamo fatti del male da soli: abbiamo concesso gli stessi gradi che diamo a ufficiali che devono superare una durissima selezione a dilettanti che, in attesa di un impiego più consono alle loro capacità, vengono trasformati in militari». Ma c'è anche chi ricorda che il nuovo ministro ha esperienza come political advisor in Irak.

Non resta che attendere di vedere quello che sarà il suo operato.

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